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Dipendenze: Il futuro dei Ser.T

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Dipendenze: Il futuro dei Ser.T
di Riccardo C. Gatti
A volte sono i segnali apparentemente piccoli a dare indicazioni rispetto ad importanti evoluzioni future. Spesso si tratta di segnali non

deboli intrinsecamente. Piuttosto si tratta di segnali chiari che non sono letti perché coperti da un rumore di fondo intenso che porta a

pensare ad altro. I Servizi Tossicodipendenze (Ser.T.), ad esempio, avranno un futuro? Mettendo da parte le profezie che arrivano da civiltà

più o meno lontane che ci ricordano che nessuno avrà un futuro perché il mondo finirà quest'anno, esistono dei segnali che ci possono parlare del futuro di questi Servizi pubblici?
Esistono. Peccato che molti nemmeno li conoscono o, se li conoscono, li ignorano anche se definiscono il posizionamento dei Ser.T. all'

interno dei sistemi di cura. Parte di questi segnali si chiamano L.E.A., Livelli Essenziali di Assistenza. Definiscono cosa deve essere

garantito dal Servizio Sanitario. E' ovvio che in periodi di vacche magre (e questo è il nostro futuro più generale) ciò che è essenziale

verrà garantito, il resto è difficile pensare che possa avere molta fortuna.
Cosa dicono i L.E.A. per il nostro settore? Garantiscono la cura delle tossico e delle alcoldipendenze. Nient'altro.
Un altro segnale è la definizione della tipologia generale della prestazione. La cura delle tossico-alcoldipendenze oggi è considerata "di

base" e non specialistica tanto è vero che, come per il medico di famiglia, al Ser.T. si accede direttamente e non si pagano

compartecipazioni alla spesa (Ticket).
Fin qui apparentemente tutto torna, infatti la maggior parte dei pazienti dei Ser.T. sono tossicodipendenti o alcoldipendenti e, cioè,

persone che hanno una dipendenza da sostanze.
Noto tuttavia che, qualcuno, ha cominciato a chiamare i Ser.T. ... Ser.D. (Servizi Dipendenze). Eliminando "Tossico" ha lasciando intendere che non esiste solo la dipendenza da sostanze. Alcuni Servizi Pubblici, infatti, si prendono cura anche di giocatori d'azzardo patologici, di shopper compulsivi, di dipendenti da tecnologie, insomma di persone che hanno una "addiction" che non ha a che fare con droghe o alcol.
Facendo questo rivelano una attenzione realistica alla situazione generale ed ai bisogni di cura, esprimono propensione all'esistenza di un

settore clinico più ampio ma ... producono anche un potenziale "danno erariale" (visto che lo Stato non ha previsto questo tipo di intervento

nel Livelli Minimi di Assistenza) quando le spese delle cure di questo tipo non sono fatturate ai pazienti. Attenzione, non parlo di

partecipazione alla spesa (Ticket) come per gli ambiti specialistici, ma di pagamento della spesa intera della cura (perché questo settore,

oggi, specialistico non è!).
Ora io sono convinto che se i L.E.A., in un futuro prossimo, non comprenderanno anche le dipendenze non legate a sostanze e se il sistema dei Ser.T. non verrà spostato (anche) su un livello specialistico (con pagamento del Ticket da parte dei cittadini non esenti in base al reddito) almeno per alcune prestazioni, così come avviene in altri ambiti specialistici, il settore avrà ben poca evoluzione e rimarrà fermo al palo.

Il futuro dei Ser.T (o Ser.D. che siano) diventerà, così, progressivamente sempre più marginale non solo nel sistema di cura ma anche nel

sistema assistenziale. I Servizi saranno trasformati definitivamente in una sorta di contenitore di marginalità irrisolte, radiate dall'

intervento di altri sistemi sia sanitari che di assistenza sociale. Non per nulla per i tossico - alcoldipendenti già si parla sempre meno di

"cura" e sempre più ... di "trattamento" che è un'altra cosa.
Quindi suggerisco grande attenzione a cosa definiranno i L.E.A. per questo settore ed alla collocazione di almeno parte delle prestazioni di

cura in un livello specialistico. Considerando la situazione economico - finanziaria generale questi posizionamenti varranno più di mille

parole per descrivere il futuro dei Ser.T


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)