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Dipendere dagli altri: quando è un problema?

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Dipendere dagli altri: quando è un problema?

Con il termine "co-dipendente" definiamo il comportamento dei una persona fortemente legata ad un altra. Può essere il partner, un figlio, un genitore o un amico. Spesso le persone dipendenti vengono etichettate come "smidollate" ma in realtà dietro la storia di vita di queste persone c'è sempre una grande sofferenza che non viene rispettata.

La persona dipendente in qualche modo perde la propria identità e si centra completamente sull'altro dedicando in modo esclusivo a lui i propri pensieri, le proprie persone economiche, il proprio tempo, investendo una quantità di energia da annullare qualunque spazio per sè stessi. Ovviamente, con il passare del tempo, la persistenza di questo stato genererà sentimenti di rabbia da un lato per la mancanza di gratitudine e sensi di colpa dall'altro come conseguenza creando un circolo vizioso.

Questa condizione di "schiavitù" emotiva può raggiungere stati patologici, con il manifestarsi di sintomi ansiosi, depressivi, somatizzazioni, alterazioni dell'alimentazione e del sonno. Nei casi più gravi, possono verificarsi anche idee suicidarie e ideazioni paranoidi che possono spingere a gesti incontrollati.

In generale tutti si può diventare dipendenti anche se alcune strutture di personalità sono più predisposte verso questo tipo simbiosi. Alcune persone, infatti, sembrano avere una naturale tendenza ad impegnarsi sempre in relazioni in cui vengono prevaricate, definendosi poi sfortunate. In realtà, anche se in modo inconsapevole, queste persone possono scegliere senza rendersene conto partner problematici. Questo può accadere perchè hanno avuto modelli di relazione (con la mamma ed il papà durante lo sviluppo) di questo genere, o perchè possono sentirsi bene con se stessi solo annullandosi in un altro, anche per evitare di fare i conti con le proprie personali difficoltà.  

Uscire da una relazione di co-dipendenza è un'impresa molto complicata. Il primo passo da fare è sicuramente quello di riconoscere la proprio condizione di schiavitù emotiva. Anche se ci fa i conti, non è sicuramente facile per un co-dipendente ipotizzare di lasciare il partner, anzi talvolta non è nemmeno auspicabile, perchè se non si affronta il problema, non si farà che ricadere in situazioni analoghe. Il suggerimento è una psicoterapia cognitiva oppure di coppia, per fare chiarezza aiutando sè, il partner e la relazione.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)