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Disponibilità del trasporto dopaminergico striatale in pazienti alcol-dipendenti: uno studio pilota

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Disponibilità del trasporto dopaminergico striatale in pazienti alcol-dipendenti: uno studio pilota con tecnica 123I-FP-CIT SPECT


Giovanni Addolorato
Department of Internal Medicine, Catholic University of Rome, Rome, Italy.


Introduzione: il sistema dopaminergica mesolimbico gioca un ruolo cruciale negli effetti di gratificazione e rinforzo dato dall'etanolo e da altre sostanze d'abuso. Evidenze pre-cliniche e cliniche suggeriscono un'associazione tra alcolismo e la primaria regolazione della concentrazione di dopamina extracellulare, il meccanismo di trasporto della dopamina (DAT), sebbene la natura di questa associazione non sia ancora chiara.


Obiettivo: identificare la disponibilità del trasporto dopaminergico striatale (DAT) usando la tecnica di 123I-FP-CIT SPECT in pazienti alcolisti a lungo termine.


Materiali e metodi: abbiamo arruolato 8 pazienti destrimani non trattati (7 maschi, età media: 48± 9 anni) con una diagnosi di alcol dipendenza da DSM-IV e senza disturbi psichiatrici maggiori. Ogni paziente è stato sottoposto ad un esame fisico, psichiatrico e neurologico. Sono stati inoltre eseguiti routinari test di laboratorio ed esami delle urine. Il grado di severità della dipendenza dall'alcol, il livello di craving e le componenti compulsive del craving sono state rispettivamente misurate attraverso test quali l'Alcohol Dependence Scale (ADS), la Penn Alcohol Craving Scale (PACS) e la Obsessive Compulsive Drinking Scale (OCDS). È stato inoltre misurato lo stato di ansia e di depressione mediante i test State-Trait Anxiety Inventory (STAI) e Zung Depression Self-Rating Scale. È stato considerato inoltre l'alcohol Timeline Follow-back (TLFB) per stimare in modo retrospettivo il consumo quotidiano di alcol durante le ultime quattro settimane precedenti l'arruolamento. La misurazione con tecnica SPECT è avvenuta tre ore dopo un'iniezione intravenosa di 111 MBq 123I-FP-CIT. È stata successivamente calcolata la percentuale di 111 MBq 123I-FP-CIT nell'intero nucleo striato e nelle sotto regioni, bilateralmente
mediante analisi di specifiche regioni di interesse (ROI). Il gruppo di controllo consisteva di 16 soggetti sani (12 maschi, età media: 45 ± 10 anni).


Risultati: nel confronto con il gruppo di soggetti sani, i pazienti alcolisti hanno mostrato una significativa più bassa concentrazione di 123I-FP-CIT bilateralmente nello striato e nel putamen (striato destro: -16%, striato sinistro: -17%; putamen destro: -23%; putamen sinistro: -22%; Mann-Whitney U test, p<0.05). La disponibilità di DAT nelle regioni striatali correla inversamente con la durata della dipendenza dall'alcol e con il consumo quotidiano (analisi di correlazione di Spearman, p<0.05). La severità del craving, misurato dal PACS, è associato con una bassa disponibilità di DAT in tutte le regioni esaminate, sebbene le correlazioni non sono risultate statisticamente
significative. La percentuale di riassorbimento del 123I-FP-CIT non è inoltre correlata con i livelli di ansietà di depressione.


Conclusioni: i nostri dati preliminari mostrano che la disponibilità di DAT striatale è ridotta in pazienti alcolisti, supportando l'assunzione che i soggetti alcoldipendenti possono avere un ridotto funzionamento del sistema dopaminergico. Questi risultati suggeriscono che i neuroni dopaminergici possono rappresentare un obiettivo per potenziali trattamenti dall'alcol dipendenza. Inoltre stiamo analizzando i risultati ottenuti con la 123I-FP-CIT SPECT dopo ripetute stimolazione di TMS. Questi risultati, se disponibili, saranno discussi durante il convegno.


Tratto da: 3° Congresso Internazionale di Neuroscienze delle Dipendenze, atti dell'evento


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)