Disturbi alimentari, 700mila soggetti a rischio in Piemonte
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Salute: disturbi alimentari, 700mila soggetti a rischio in Piemonte
Torino - Sono almeno 700mila in Piemonte i soggetti a rischio di disturbi alimentari. Nella regione, ogni anno, i nuovi casi di anoressia nervosa si stima siano tra i 180 ed i 360, quelli di bulimia tra i 360 e i 550. I dati sono stati resi noti oggi, in occasione del decennale del Centro pilota regionale del Piemonte per la ricerca e la cura dei disturbi del comportamento alimentare, unico in Italia, dell'ospedale Molinette, Azienda Ospedaliera Citta' della Salute e della Scienza di Torino.
La prevalenza (numero di soggetti attualmente malati) e' di circa 1.400 per l'anoressia e di circa 5.000 per la bulimia. In media durano tre-quattro anni se trattati ed in una percentuale del 70-80% si raggiunge la guarigione o il miglioramento stabile con o senza sintomi residui sottosoglia. Le famiglie coinvolte da questi disturbi in Piemonte sono almeno 10.000. Il Centro delle Molinette, diretto dal professor Secondo Fassino, dal 1996 fa parte della Struttura Complessa Universitaria di Psichiatria, dispone di sei ambulatori, un centro sovraterritoriale dedicato all'anoressia bulimia e obesita', con una media di 11.200 visite all'anno, di cui circa 2400 psicoterapie individuali; di un reparto di degenza, con una media di 70 ricoveri l'anno e di un day Hospital pischiatrico con 12 accessi al giorno, all'anno in media di 1100 accessi. Le tre strutture operano in stretta collaborazione con il Centro Amenorree e la Neuropsichiatria infantile dell'ospedale Regina Margherita di Torino per i ricoveri per adolescenti dai 16 anni. Il centro e', tra l'altro, impegnato in una forte attivita' di prevenzione e formazione in collaborazione con associazioni, Aso, Asl, Scuole e medici di famiglia. Un recente ricerca ha, infatti, evidenziato che su 1000 studenti delle scuole superiori tra 14 e 18 anni, le ragazze sottopeso sono il 175, quelle con condotte alimentari problematiche il 7%, i ragazzi in sovrappeso sono l'11%.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)