Disturbi alimentari: il vomiting
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Disturbi alimentari: il vomiting
Vomiting: potrebbe essere definito una sorta di anoressia mascherata e forse ancora più subdola. Ne abbiamo parlato con lo psicologo Davide Algeri, Psicologo - Psicoterapeuta Breve, svolge la libera professione a Milano, è specialista in disturbi d'ansia, del comportamento
alimentare, disturbi sessuali e nuove dipendenze.
- Dott. Algeri in che cosa consiste il Vomiting?
Il Vomiting o Sindrome da vomito, oggi sempre più diffuso principalmente tra le donne, è stato definito per la prima volta in terapia
strategica, come una modalità di "specializzazione tecnologica" di un disturbo alimentare, che nonostante presenti caratteristiche miste
dell'Anoressia o della Bulimia, si configura come una patologia a se stante e alla cui base vi è un'ossessione/compulsione basata sul piacere
del mangiare e vomitare.
Nello specifico, il Vomiting consiste principalmente nell'utilizzo del rituale (segreto) del vomito auto-indotto, dopo avere consumato il
pasto, il più delle volte in forma di abbuffata. Il rituale magiare-vomitare, che inizialmente si presenta in modo saltuario, successivamente
diviene spontaneo e abituale, trasformandosi in una piacevole perversione nei confronti del cibo. Il sintomo in questi casi diventa una sorta
di "amante segreto" che dà piacere, quasi come un "demone" di cui non ci si può più liberare.
Ciò che caratterizza la "vomitatrice" è proprio il rituale di sequenze di abbuffate-vomitate, dove l'obiettivo non è più il controllo del
peso, quanto piuttosto il controllo della compulsione che crea piacere e dove quello che inizialmente rappresentava un tentativo di
soluzione, si trasforma nel problema stesso.
Da un punto di vista fisico, anche in questa patologia, sono presenti delle ripercussioni ugualmente dannose come le altre tipologie di
disturbi alimentari, dal momento che i succhi gastrici, tipicamente eliminati con il rituale del vomito, provocano gravi conseguenze come la
corrosione del condotto gastro-esofageo.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)