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Disturbi alimentari: in aumento tra i bimbi italiani

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DISTURBI ALIMENTARI, IN AUMENTO TRA BIMBI ITALIANI
ROMA - Cresce il numero dei bambini e adolescenti maschi con disturbi alimentari. Un allarme che riguarda anche l'Italia: Secondo gli ultimi

dati della Societa' italiana di pediatria, infatti, gli adolescenti con sintomi di allarme hanno superato il 21% nelle femmine e raggiunto il

15% tra i maschi. Un dato in linea con lo studio pubblicato dalla rivista Clinical Nursing e condotto su un campione di 16.000 ragazzini di

Taiwan tra 10 e 12 anni, dal quale emerge che il 16% dei maschi (contro il 10% delle femmine) ha dichiarato di aver vomitato per restare

magri dopo essere stati oggetto di bullismo da parte di amici o compagni di classe. ''Si registra - afferma lo psichiatra Massimo Cuzzolaro,

gia' docente all'Universita' La Sapienza di Roma - un aumento complessivo del disagio tra adolescenti e pre-adolescenti, che si manifesta nei

comportamenti alimentari. Anche se i casi maschili sono spesso piu' 'sommersi'''. Quanto alle ragioni del disagio, il bullismo puo'

sicuramente giocare un ruolo, tuttavia, avverte l'esperto, ''si tratta di situazioni da analizzare caso per caso, per evitare giudizi

superficiali''. - 3 MLN ITALIANI CON DISTURBI ALIMENTARI, MA ALLARME BAMBINI: Sono tre milioni, secondo le ultime stime, gli italiani che

soffrono di disturbi del comportamento alimentare, di cui 2 milioni rappresentati da giovani, soprattutto ragazze tra i 13 e 35 anni. Ma i

disturbi alimentari sono sempre piu' diffusi anche in altre fasce di popolazione, con un aumento tra i maschi e nell'eta' pediatrica tra i 10

e 14 anni. - SITI WEB COME SETTE: Un fattore di pericolo, avvertono gli psichiatri, e' anche rappresentato dai siti pro anoressia e pro

bulimia, in molti casi vere comunita' o 'sette', dove ci si scambia informazioni e consigli su come perdere peso e non farsi scoprire dai

genitori. L'ospedale pediatrico Bambino Gesu' di Roma ha effettuato, da giugno 2008, un monitoraggio su questi siti, classificandone piu' di

170 e contribuendo, grazie al lavoro svolto, alla successiva chiusura di una parte di essi.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)