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Disturbi alimentari, si diffonde la drunkorexia

Disturbi alimentari, si diffonde la drunkorexia

di Anita Richeldi
Per molti l'aperitivo è un rito irrunciabile che però mal si coniuga con un regime alimentare ipocalorico.
Sono molte, infatti, le calorie contenute nei drink normalmente consumati durante un aperitivo con gli amici, senza contare

l'accompagnamento di stuzzichini, olive, patatine, snack vari.
Un bicchiere di vino bianco contiene circa 100 calorie, un Daiquiri alla fragola 220 calorie, il gettonatissimo Mojito ben

242 calorie, la Piňa Colada può arrivare fino a 650 calorie, una Margarita arriva fino a 850 calorie.
Più che attentato alla linea, possiamo tranquillamente affermare che un cocktail al giorno è un vero e proprio suicidio

alimentare: con un apporto calorico di tale entità, il nostro organismo rischia di andare presto al collasso.
Lo sanno bene le maniache della linea, quelle che un gelato non lo mangiano neanche sotto tortura ma che paradossalmente al

cocktail con gli amici non rinuncerebbero mai. E così capita spesso di vederle nei locali alla moda, bere come spugne ma

sempre sorprendentemente in forma, persino un po' troppo magre.
Qual è il loro segreto?
Probabilmente non si stratta di un segreto ma di un vero e proprio disturbo alimentare che va sotto il nome di 'drunkorexia',

termine che deriva dalla fusione delle parole inglesi drunk e anorexia.
Chi è affetto da drunkorexia soffre di un disturbo alimentare, anoressia o bulimia, misto ad alcolismo.
A soffrirne sono soprattutto donne fra i 14 e i 25 anni le quali preferiscono rinunciare a uno spuntino e persino a un pasto

completo, tagliando così le calorie che poi ingeriranno con il cocktail di rito da consumare con gli amici.
Le drunkorexiche e i drunkorexici si nutrono così unicamente di calorie inutili che non apportano alcuna sostanza nutritiva

all'organismo che in questo modo deperisce e si ammala di patologie anche gravi.
L'alcol se assunto in dosi eccessive e quotidianamente sovraccarica il fegato che non riuscendo più a filtrare le tossine, le

espelle tramite la pelle che viene ad assumere un aspetto spento e poco tonico con tanto di antiestetici brufoletti.
Non parliamo poi delle conseguenze sull'apparato cardiocircolatorio, alterando l'eccesso di alcol - informa Psicologia e

Benessere - il numero delle pulsazioni del cuore e la vasodilatazione delle vene e delle arterie.
Se sospettate che un amico o un parente sia affetto da drunkorexia, non esitate a contattare un centro ospedaliero

convenzionato con il SSN (qui la lista) con programmi per la terapia dei Disturbi Alimentari.