Divertimento e alcol: un binomio inscindibile?
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Divertimento e alcool: un binomio inscindibile?
di alberto pardini
Serata dai risvolti assolutamente interessanti quella organizzata ieri sera dal comitato 'Non la bevo' per affrontare la tematica delle feste
rionali. All'incontro, in qualità di ospiti, erano presenti il presidente della Fondazione Carnevale Alessandro Santini, quello della Croce
Verde Milziade Caprili, il rappresentante di Assorioni Stefano Nari e l'assessore alle politiche giovanili Vittorio Fantoni.
Il tema che l'associazione voleva ri-proporre era la rottura del nesso tra divertimento e abuso di alcool, che oramai da anni è diventato il
leit-motiv dei rioni di carnevale, e che vede coinvolti ragazzi sempre più giovani. Nel corso del dibattito sono venute fuori, e non poteva
essere altrimenti, le altre questioni in sospeso riferite ai rioni, soprattutto quella sul fantomatico sponsor che, insieme alla lotteria,
dovrebbe garantire ai rioni quel sostegno che la Fondazione non ha potuto più dargli. Uno sponsor ancora senza nome ma che sicuramente è una birra e non è cinese (sembrerebbe anzi che sia nazionale, ndr), ma che ancora, e mancano 20 giorni al via, non da certezze nè sulla cifra nè sulla presenza.
Sarà dunque una birra a salvare i rioni? Senza voler demonizzare la 'bionda', nasce comunque un forte dubbio sul messaggio
che trapelerà da una simile sponsorizzazione, soprattutto valutando quello che è lo stato attuale del connubio abuso d'alcool e rioni.
'Pecunia non olet' dicevano i latini, il denaro non ha odore, ed ecco quindi che l'aspetto economico potrebbe, come oramai è diventata triste
routine, prendere il sopravvento sul resto, dalla volontà di recupero della tradizione, alla salute, e in certi casi la vita, di tanti
giovani.
La discussione si è sviluppata su tre domande consequenziali tra loro: come erano i rioni, come sono e come saranno? Le risposte alla prima
domanda, grazie anche alla testimonianza di tre intervistati d'eccezione come il Prof. Franco Anichini, il carrista Fabrizio Galli ed il
giornalista Massimo Mazzolini, sono state una nostalgica cartolina d'altri tempi, un racconto a tinte seppia di quella che era l'anima dei
quartieri, partecipata, viva e unita, un modo per i viareggini di riappropriarsi di quella manifestazione che, nel suo spettacolo principale,
la città si trovava a condividere con migliaia di turisti.
Oggi, manco a dirlo, lo spirito che animava queste feste è sempre più intangibile, i rioni non sono più, con le dovute piccole eccezioni,
l'espressione di un quartiere, e nemmeno quella necessità di svecchiare e 'svegliare' il carnevale che nel '70 portò alla loro creazione,
addirittura c'è chi si sente 'prigioniero' di queste manifestazioni. E' cambiata la dimensione con cui il baccanale viene vissuto, la crisi
morale e di identità della società nella quale viviamo ha portato, come detto, fenomeni se vogliamo perversi e masochistici di sballo a tutti
i costi, di autodistruzione, e questo soprattutto tra i giovani, con le dovute, gravi, responsabilità del mondo adulto.
Un fenomeno che ha rilevanti costi sociali, mediamente ogni carnevale, inteso come rioni, porta al pronto soccorso del Versilia circa 170
persone, per ognuna di queste, tra analisi ed altro, si spende una cifra che va dai 700 ai 2500 euro, il tutto senza contare chi invece ci
rimette la vita. Proprio contro questo aspetto si è puntato il dito, e qui sono venuti al pettine i primi nodi. Il primo è quello relativo
all'Amministrazione Comunale, l'assessore Fantoni infatti si è nuovamente confermato un fermo
detrattore del baccanale (e di tutte le feste similari come il Croda, ndr), scagliandosi contro il giro di interessi economici che il consumo
di alcool garantisce a certi commercianti, "l'alcool è sempre stato parte del Carnevale, ma ora la situazione è diventata ingestibile, e i
rioni così come li abbiamo oggi sono pericolosissimi - ha dichiarato l'assessore - non hanno più senso oggi, è un sistema alimentato e
sostenuto da chi lucra sull'abuso di alcolici da parte dei più giovani".
Una posizione forte la sua che però stride, e non poco, con il suo ruolo di rappresentante di un'Amministrazione che, per assicurarne lo
svolgimento, ha sostenuto i rioni con 40mila euro. Un altro nodo è il rapporto, non certo disteso, tra 'Non la bevo' e la Croce Verde,
quest'ultima tra i soci fondatori del comitato e accusata di un apporto scarso e marginale alla causa, soprattutto in relazione alle
possibilità che ha avuto di diffusione del messaggio, avendo organizzato fino allo scorso anno uno dei più popolari appuntamenti del
baccanale, lo stesso vale anche gli altri rioni che, nonostante i vari accordi, non hanno posto in essere tentativi forti per scoraggiare
l'abuso di alcool.
Nella lista dei battibecchi non sono mancati neppure Santini e Nari, in disaccordo sulla questione del contributo della Fondazione, il
rappresentante di Assorioni, dopo l'intervento del presidente, ha voluto rimarcare come i fondi non siano stati concessi perchè lo stesso
Santini non li ha voluti mettere a disposizione, nonostante i finanziamenti ricevuti da Burlamacco dai vari enti siano
rimasti inalterati. Immediata la risposta del numero uno di palazzo delle Muse: "La legge attuale stabilisce che gli enti di diritto
pubblico non possono dare soldi ai privati, e i rioni sono feste organizzate da privati". Risulta infine non ancora pervenuto il progetto
artistico sbandierato dal presidente di Assorioni Gianni Muzio per la Passeggiata.
Tirando le somme lo sponsor 'alcolico' continua a far discutere, sempre che arrivi, e anche a quel punto si dovranno valutare le richieste
che questa sponsorizzazione comporterà, come la vendita esclusiva sul circuito, un problema che andrebbe ad investire anche i numerosi
chioschi che pagano profumatamente un posto all'interno dei rioni. Rioni che si faranno, in un modo o nell'altro, ma che sicuramente sono
arrivati ad un punto in cui è necessitano di una riforma. C'è chi ne propone la sospensione per qualche anno, di modo da donargli nuova
linfa, chi invece sostiene che sia necessario modificare l'offerta per obbligare la domanda ad adeguarsi ad uno spirito più vero e
carnevalesco. Proprio in questi termini si pone il ritorno del rione Croce Verde, che quest'anno conferma la rinuncia per motivi di bilancio
(nel 2011 a causa del persistente maltempo finì sotto di 20mila euro, ndr), che per voce del presidente Caprili si è impegnata a portare una
proposta alternativa per il 2013, un baccanale sulla scia della
tradizione ed al passo con i tempi. Come ogni anno, mano a mano che ci si avvicina all'alzabandiera, il clima attorno a Burlamacco si fa
sempre più caldo, poi saranno 'maschere, sorrisi e gioia' a farla da padrone.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)