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Donne e alcool: si chiama drunkoressia l'ultima folle moda importata dagli Usa

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Donne e alcool: si chiama "drunkoressia" l'ultima folle moda importata dagli Usa

Il consumo di bevande alcoliche in Italia da parte del gentil sesso ha seguito un andamento parallelo a quello del mutamento del ruolo

sociale della donna. Lo spazio da essa guadagnato con cipiglio negli scorsi due decenni sia nel mondo del lavoro che in ambito sociale ha

determinato una maggiore disponibilità economica, un aumento dei contatti sociali e più tempo trascorso fuori casa alle prese con attività

lavorative e ricreative.
Ecco quindi che il bere alcolici è diventato un "must" e l'aperitivo un "cult". I cambiamenti sociali allora trovano subito riscontro anche

nelle variazioni del consumo di bevande alcoliche, grazie al moltiplicarsi delle occasioni propizie e delle quantità assunte. Se fino a

qualche anno fa i maggiori consumatori di alcol erano gli uomini, come accade per il tabacco, ultimamente anche le donne hanno aumentato il

consumo di bevande alcoliche. Ad oggi circa il 56,9% delle donne italiane consuma alcool rispetto al 43% degli anni Ottanta, decennio boom

per questa abitudine alimentare. Il maggiore consumo di alcool si registra trasversalmente per le varie fasce di età. Non sono solo le più

giovani, ma anche donne di oltre quarant'anni e quelle anziane hanno incrementato i valori.
Il fenomeno che già da qualche mese preoccupa gli specialisti dei disturbi alimentari negli USA ma che ha già preso piede anche in Europa è

stato insolitamente chiamato drunkoressia. Una forma di anoressia preventiva, praticata in particolar misura da giovanissime ragazze, secondo cui si smette di mangiare durante il giorno o nell'arco della settimana, per poi bere alcolici molto calorici soprattutto di sera o nel fine

settimana in tutta libertà e senza prendere chili. Nata negli Stati Uniti, è una moda che sta dilagando anche in Italia in particolar modo

tra le adolescenti che vogliono restare magrissime.
Le modalità di questa nuova abitudine sono pressoché identiche nel mondo: le ragazze digiunano fino a sera o addirittura per giorni interi,

cercando di resistere ai morsi della fame bevendo acqua, caffè, fumando sigarette e masticando chewing-gum. L'obiettivo è quello di arrivare

a stomaco vuoto alla fatidica ora dell'happy hour, dove poi possono sbizzarrirsi bevendo cocktail alcolici senza freno.
La denuncia arriva dall'associazione Codici, secondo la quale le ragazze italiane stanno sperimentando la pratica parlandone nei siti

internet e in alcuni gruppi di social network dove circolano consigli scioccanti per restare anoressiche e resistere al richiamo del cibo.
Secondo alcune ricerche l'84 percento delle teenager tra il 14 e i 18 anni non vede il proprio corpo adeguato a quegli ideali di bellezza che

vengono esaltati sulle passerelle, sulle riviste e nei programmi televisivi. Questo trend, che il 30% delle adolescenti americane si è

dichiarato disposto a seguire, è molto preoccupante, soprattutto perché si va a sommare ai già noti disturbi alimentari che in Italia negli

ultimi anni sono nettamente aumentati: almeno 200.000 persone, circa il 3% della popolazione, soffre di disordini alimentari.
Monia Napolitano, sociologa di Codici, osserva che i giovani affidano al rito sociale del bere in compagnia, spesso indotto dalle pubblicità

di alcolici e superalcolici sponsor delle bevande stesse, quale prova iniziatica per poter essere accettati dal gruppo.
I danni alla salute provocati dalla drunkoressia sono temibili. A subirne le maggiori conseguenze è il fegato, costretto a metabolizzare

enormi quantità di alcol, ma anche reni, cuore, esofago e circolazione ne risentono in modo significativo. Senza contare che anoressia e

alcolismo non aiutano a diventare più belli, anzi rendono la pelle spenta, i capelli opachi e secchi, rovinano i denti.
Ogni anno circa 25.000-35.000 persone muoiono per problematiche connesse all'alcol e di esse circa 7.000 sono donne. Il 4,5 % sono

considerati bevitori da sei o più drink in una sola seduta, almeno una volta al mese. L'Olanda risulta il paese europeo dove le donne

consumano maggiori quantità di alcool, seguita dalla Gran Bretagna. Mentre si conferma un consumo abbastanza omogeneo per entrambi i sessi nelle diverse zone italiane, con una leggera prevalenza delle regioni del Nord Est rispetto al Nord Ovest e al Centro, mentre al Sud le

percentuali sono leggermente più basse.
Unico luogo deputato alla prevenzione dei disturbi summenzionati appare il focolare domestico. La famiglia, attraverso l'educazione, modelli

comportamentali esemplari e un trasparente controllo parziale delle abitudini di ognuno, il canale preferenziale per arginare tali malsane

derive.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)