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Donne, obesità e alcol: correlazioni

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Le donne italiane sono sempre più sovrappeso, soprattutto al sud, e si ammalano più spesso di diabete. Rispetto a dieci anni fa bevono e fumano di più (la prevalenza di fumatrici sopra i 15 anni ha raggiunto il 16,63%) e consumano una quantità di psicofarmaci superiore a quella dell'uomo. Gli stili di vita sbagliati rischiano di abbassare, per la prima volta, la loro longevità. Le ragazze di oggi, le più deboli di fronte a fumo e alcol, rischiano di diventare, se non verrà innescata la retromarcia rispetto a certi comportamenti, la prima generazione che vivrà meno delle madri.
Sono questi i dati che emergono dalla seconda edizione del Libro Bianco di O. N. Da, l'Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna, presentato a Roma dall'autore Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene dell'Università Cattolica di Roma.
"La salute delle donne italiane nel complesso è buona, ma non troppo - ha spiegato - ci sono per fortuna due fattori positivi da segnalare: l'aspettativa di vita sta crescendo, e dal 2002 al 2006 la mortalità femminile è passata dall'1,35 all'1,16 per 10mila, anche se meno velocemente di quella degli uomini. Tumori come quello al seno, pur essendo in aumento, sempre più spesso vengono individuati in tempo. Ma non possiamo dimenticare l'aumento di ricoveri per malattie psichiatriche, passati in due anni da 47 a 50 su 10mila, il tasso di obesità, che in regioni come la Campania arriva al 35%, e infine il dato più allarmante: il ricorso, nel 40% dei casi, al parto cesareo".
Dal quadro presentato da Ricciardi emerge una donna diversa rispetto a quella di dieci anni fa, più fragile, spesso in balìa di una sanità che ha pochi mezzi per starle vicino in momenti decisivi, come ad esempio quello del parto.
Durante la presentazione è intervenuto anche Giorgio Vittori, presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) che ha spiegato che "in Francia solo il 20% del parti è cesareo e in Gran Bretagna solo il 15%. Ma in questi Paesi gli investimenti in sanità sono di gran lunga maggiori". Francesca Merzagora, presidentessa di O. N. Da., ha ricordato che dei 3 milioni di italiani che ogni anno si fanno ricoverare per disturbi psichiatrici, la maggior parte sono donne, con un conseguente abuso di psicofarmaci. Il dato più significativo riguarda i disturbi dell'alimentazione, di cui soffre il 5% della popolazione.
"Questa - ha aggiunto Ricciardi - potrebbe essere la prima generazione in 20 anni ad avere un'aspettativa di vita inferiore a quella dei propri genitori. C'è la possibilità che la vita media della donna, che fino ad oggi è cresciuta, subisca un'inversione di tendenza". I fattori scatenanti sono tanti, primo fra tutti lo stress. La donna, come ha ricordato la senatrice Dorina Bianchi della commissione Igiene e Sanità, fa da "ammortizzatore" rispetto all'equilibrio familiare e spesso si fa carico di una mole di responsabilità che supera il limite della sopportazione. "E comunque - ha aggiunto Laura Bianconi, senatrice della commissione - finché i vertici delle strutture ospedaliere saranno occupati da uomini, non ci sarà mai piena consapevolezza dei problemi delle donne. Non è un discorso femminista: in Italia solo una donna su dieci occupa una posizione dirigenziale all'interno di una struttura sanitaria".
Secondo il presidente di Farmindustria Sergio Dompè serve una medicina di genere, mentre secondo Ricciardi c'è bisogno di "più campagne attive di sensibilizzazione e sistemi di sorveglianza sociale. Le donne del nord, costantemente e positivamente bombardate da programmi di prevenzione cardiovascolare, sanno ad esempio ciò che è giusto mangiare, mentre quelle del sud hanno spesso un'alimentazione scorretta, lontana dalla dieta mediterranea, e fanno poco movimento. Lo Stato può fare molto per combattere questa tendenza". Il Libro Bianco 2009 è disponibile da oggi in libreria e costa 24,50 euro