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Doping, non solo un affare per sport professionistici

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Dimenticate per un attimo il ciclismo televisivo, le Olimpiadi, il calcio professionistico. Pensate ad un incontro di boxe tra dilettanti, o a una ciclo turistica tra amatori, magari semplicemente a una qualunque palestra dove ci si iscrive alla ricerca del benessere psicofisico. Dopo, collegate: lo sport dei dilettanti alle farmacie, alle pasticche. In una parola sola: al doping. E provate a non sentirvi male al solo pensiero.
Il rapporto. Il doping non è una piaga solo dello sport dei ricchi. I dilettanti si dopano più dei professionisti. E' il dato sorprendente che emerge dal rapporto 2009 della Commissione ministeriale di vigilanza e di controllo antidoping del Ministero della Salute. Dal dipartimento antidoping hanno anticipato una parte (seppure significativa) dei dati relativi ai controlli effettuati nel 2008. Emerge che il dato degli sportivi dilettanti risultati positivi ai controlli antidoping nel 2008 è tre volte superiore rispetto agli atleti professionisti. Vero è che per ora si tratta solo di un'anticipazione. Un antipasto. Ma è quanto basta da scatenare terribili mal di pancia.
I dati. Il rapporto 2008 indica quali sono gli sport con il maggiore numero di atleti positivi il ciclismo, la boxe, il body building. Mentre le sostanze maggiormente rintracciate sono gli ormoni, gli steroidi, e gli anabolizzanti, e infine la cannabis. I numeri indicano che su circa 860 controlli effettuati nel 2008, il numero di atleti dilettanti positivi ammonta al 3,9%, mentre gli atleti professionisti positivi si attesta intorno all'1%.
Una stima per difetto. Lo spettro del doping si aggira fortemente tra gli spogliatoi delle discipline sportive amatoriali. Il dato è particolarmente allarmante. I dati sono stati forniti dal direttore dell'Osservatorio Fumo, alcol e droga dell'istituto superiore della Sanità, dottore Piergiorgio Zuccaro, in occasione della presentazione di un kit formativo-informativo per gli sportivi e per le scuole, realizzato in collaborazione con il Ministero del Lavoro e della Salute e delle Politiche Sociali. I dati definitivi sui controlli antidoping effettuati nel 2008, suddivisi per sport e sostanze dopanti, verranno resi noti a breve dalla Commissione ministeriale, ma Sandro Donati, membro della Commissione, commenta: «Il dato finora riscontrato del 3,9%, è preoccupante se messo a confronto con la percentuale di positività dell'1% registrata nei controlli del sistema sportivo professionistico. I professionisti sono più abili ad evitare la positività, potendo contare su strutture mediche e di laboratorio che consentono di assumere farmaci senza risultare positivi ai controlli. Ma questo in parte è possibile anche agli atleti dilettanti. Anche per gli sport amatoriali le analisi antidoping sono poco efficaci. La percentuale realistica di positività al doping è senz'altro più alta, forse anche doppia». Il 26 maggio ultimo atto a Roma della campagna antidoping dell'Uisp: all'auditorium del Massimo dell'Eur (via Massimiliano Massimo, 1) oltre 400 studenti, da tutta Italia, saranno protagonisti della convention per lanciare un messaggio di speranza per uno sport pulito.