DPA: osservazioni su metadone e buprenorfina
DPA: osservazioni su metadone e buprenorfina
E' necessario "porre molta piu' attenzione nell'affidamento dei farmaci sostitutivi (metadone e buprenorfina) alle persone tossicodipendenti in trattamento. Bisogna rispettare i criteri piu' rigidi, al fine di evitare la cessione impropria ad altre persone di tali farmaci". Lo sottolinea in una nota il Dipartimento politiche antidroga (Dpa), dopo l'arresto di un tossicodipendente romano di 46 anni, accusato di aver provocato la morte di un ragazzo di 15 anni in seguito alla cessione di una dose di metadone.
Il Dpa sta studiando, "di concerto con il ministero della Salute, soluzioni piu' idonee soprattutto per la tutela dei minori e dei bambini che a volte vivono con persone tossicodipendenti in trattamento farmacologico ai quali viene affidato il metadone a domicilio. E' necessario quindi che i servizi applichino una modalita' di affidamento di questi farmaci, in modo piu' scrupoloso e attento, tenendo conto soprattutto dei criteri che si basino su un preciso piano di reinserimento e riabilitazione del soggetto".
"Prevedendo quindi l'affidamento per quelle persone che svolgono un'attivita' lavorativa e che presentano malattie tali da non poter consentire l'accesso quotidiano ai servizi.
Il metadone, poi, una volta affidato non puo' essere ceduto per nessun motivo. Resta da stabilire nel caso in questione se non vi siano anche altre sostanze che possano aver causato la morte per overdose". Il Dpa riporta inoltre le numerose segnalazioni pervenute dagli operatori in merito alle gravi difficolta' che subiscono per la carenza di personale e il contemporaneo e continuo aumento degli utenti "che, a volte, vede l'affidamento dei farmaci come unica soluzione, anche se impropria, per fronteggiare un'oggettiva difficolta' organizzativa che tuttavia non puo' giustificare un sistema terapeutico di questo tipo".