Droga, alcol, fumo: perché si inizia? Le riflessioni di un gruppo di studenti della media
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Gli alunni della scuola media San Luigi di Bologna affrontano il tema dell'assunzione di sostanze dannose per la salute da parte degli adolescenti: "Noi tredicenni non riusciamo a capire come si possa buttar via così la vita"
Bologna - Si leggono spesso sui giornali articoli riguardanti la droga o l'alcol. Molto probabilmente gli adolescenti che consumano alcolici e droghe non sanno che queste sostanze sono assai dannose e possono causare conseguenze molto gravi.
L'adolescenza è il periodo più bello della vita, ma anche il più difficile ‘da vivere', più inquieto. Quasi la metà di coloro che bevono o si drogano ha iniziato in compagnia o a casa di amici; quando il ricorso a queste sostanze diventa abituale è legittimo parlare di vera dipendenza. Ma perché ci si droga? Innanzi tutto esiste quel fenomeno giovanile che si chiama ‘branco': un gruppo di adolescenti coetanei, la cui importanza e la cui autorità superano spesso quelle dei genitori.
Il gruppo ha delle sue regole di funzionamento, un codice a volte estraneo al resto della società, che induce i singoli a uniformarsi. Alcuni giovani si credono invincibili, capaci di poter provare qualsiasi esperienza senza subire conseguenze. Tale problema è diffuso in tutta Europa e nei principali Paesi del mondo.
E' abitudine di molti giovani, ad esempio, andare in discoteca e assumere ecstasy. Le autorità cercano da tempo arginare il fenomeno e si sono potenziati un po' ovunque i servizi sanitari a sostegno di coloro che hanno problemi di dipendenza. Per qualcuno anche una sola pastiglia risulta letale. Una vicenda che ci è rimasta impressa è quella di una giovane atleta di sci che è andata in discoteca con le sue amiche e ha assunto per la prima volta una pastiglia di ecstasy che l'ha fatta morire .
Un'altra piaga sociale, che investe soprattutto il mondo degli adolescenti, è rappresentata dall'abuso di tabacco. Perché gli adolescenti iniziano a fumare? Forse perché vogliono sentirsi più ‘grandi', più rispettati. Sono alla ricerca di qualcosa di nuovo che gli procuri stimoli diversi.
Uno studio recente ha mostrato come su 100 mila studenti europei compresi tra i 15 e i 16 anni, circa un quarto ha già fumato almeno 40 sigarette. Il dato più significativo è però che il fumo continua a essere considerato un segnale di ‘forza' e di ‘affermazione'. Per quanto riguarda i danni da fumo passivo vanno ricordati soprattutto i bambini. Il fumo di sigaretta determina nei bambini esposti una maggiore facilità ad ammalarsi di influenza, otite, bronchite ed asma.
Da non dimenticare, poi, che la maggior parte dei giovani che fumano ha dei genitori fumatori. Continuare a fumare quando si hanno dei figli, quindi, significa contribuire in modo significativo ad aumentare le probabilità che diventino a loro volta ‘consumatori di sigarette' durante l'adolescenza. Secondo noi, che siamo dei ragazzi di 13 anni, non bisogna scherzare con la vita che è il bene più prezioso che noi abbiamo e non riusciamo a capire come tanti giovani la possano ‘buttare via' o rovinarsela assumendo queste sostanze.
di Martina Bernardinello, Bianca Aurora Labanti, Nicolò Vittori Venenti della seconda media della scuola 'San Luigi' di Bologna