Droga e alcol, lo sballo totale dei "normali fuori di testa"
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Niente cocaina, per i ragazzi è roba da fighetti. Diffusissima l'anfetamina mischiata con l'ammoniaca. Il reportage, pubblicato ieri su Sky.it, offre un duro spaccato del mondo dei party illegali
Il Tempo 25 settembre 2009
Uno spaccato che attraversa più di una generazione raccontato dalla Rubichini che al rave c'è stata, l'ha vissuto e documentato. Un viaggio quello dei «free party» che inizia molto prima della due giorni di sballo totale. Ci vogliono mesi per organizzarlo e per chi vuole partecipare ci vuole l'aggancio giusto. Perché i rave sono illegali e solo un'ora prima dell'inizio arriva sul cellulare il messaggio con il luogo dell'appuntamento: «Tangenziale ovest di Milano, uscita Settimo Milanese, secondo semaforo a destra, primo a sinistra, lì c'è la ditta». Così la giornalista è arrivata al «Diskonnected free party» a Conaredo. Ottocento ragazzi, tra i 15 e i 35 anni, che hanno deciso di «disconnettersi» per 48 ore. Un viale buio, qualcuno che inizia a vendere roba: «Speed, oppio, aiutatemi a guadagnare 10 euro». Niente coca, troppo da «fighetti».
A sostituirla l'anfetamina mista ad ammoniaca e la ketamina, un anestetico capace di rendere totalmente incoscienti usato anche sui cavalli. E poi erba, hashish e oppio. In lontananza la musica e le luci: quando sei lì devi già essere dentro lo sballo. Un ritmo martellante, con i dieci woolfer incolonnati che pompano bassi. Spalle al Dj, i ragazzi sono tutti rivolti verso le casse, vero totem di questo momento di antiutopia: un mondo che non esiste ma deve esserci per forza perché più intenso da vivere rispetto alla mediocrità della quotidianità. Ma quelli dei rave nei forum dicono che non tutti si drogano e bevono. E a vederli nei video caricati su Sky.it è facile capire che l'immaginario inganna: i ragazzi dei rave non sono solo quelli che vestono in modo «diverso», sono ragazzi normali con occhiali inforcati, semplici jeans e felpe. Nei forum di discussione ci tengono a precisare che i valori a cui si ispirano sono «uguaglianza, pace e amicizia».
Peccato che sullo stesso forum pochi commenti dopo si parla della morte di un 19enne proprio durante una di queste feste «free» e si legge: «io dico chi se ne frega, se uno si droga sono affari suoi, se muore, pazienza, basta che, se vi sentite male, non andiate a rompere le palle al pronto soccorso. Rimanete dove siete e cazzi vostri». D'altra parte del tekalogo (le dieci regole da rispettare quando vai a un rave) il rispetto di sé stessi è al secondo posto, quello degli altri al terzo. Questi ragazzi sono forse il semplice specchio di una società sempre più sorda ed egoista. Ragazzi illegali e consapevoli di esserlo.