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Droga e alcol: scuola americana obbliga allievi all'esame del capello

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Droga e alcol, scuola Usa obbliga allievi all'esame del capello

E’ una piccola scuola. Appena un migliaio di studenti, pochi per la media Usa. Ma fa spesso notizia, ed è guardata con rispetto. Non solo perché è fra le rarissime scuole private Usa che conquistano il “nastro blu” dell’eccellenza accademica, ma perché sottopone i suoi studenti a rigorosi esami anti-droga e all’obbligo di prestare ogni anno almeno 25 ore di servizi pubblici nella comunità.

Ma adesso la Saint Viator High School di Chicago, si è conquistata l’attenzione nazionale per una decisione da molti giudicata ai confini dell’ammissibile: all’apertura dell’anno scolastico, taglierà una ciocca dei capelli degli studenti per controllare che non abbiano consumato alcolici. L’alcol rimane rintracciabile per almeno 90 giorni, quindi se i ragazzi si fossero fatti una bevuta anche a giugno, la scuola se ne accorgerebbe. Se qualcuno risulterà positivo al test, verrà ricontrollato dopo 90 giorni, per accertarsi che non ci siano state “ricadute”.

La Saint Viator è una scuola cattolica, molto rigida nell’insegnamento religioso, ma anche molto protettiva dei suoi studenti, tant’è che se ci fossero risultati positivi, la direzione non informerà la polizia, ma solo i genitori: la questione è vista infatti come un fatto privato fra la scuola, la famiglia e i ragazzi. E nonostante usare droghe o bere alcolici (se si è minorenni) sia contro la legge, eventuali violazioni rimangono entro questo circolo ristretto.

Il reverendo Corey Brost, presidente della scuola, ha spiegato il drastico provvedimento sostenendo che Sain Viator vuole “che i ragazzi siano il più possibile vicino alla perfezione della creazione divina”. Ma, con spirito pratico, e da persona che conosce quanto fra i giovani abbia peso la “peer pressure”, cioè la pressione dei compagni, Brost ha aggiunto: “Vogliamo anche dare ai nostri studenti la possibilità di sottrarsi a situazioni dificili e dire: no, grazie, non posso bere, la mia scuola ci controlla, e rischio l’esplusione”.

Saint Viator controlla i ragazzi sull’uso della droga sin dal 2007, effettuando un test dell’urina, a rotazione. Ogni studente ha un numero, periodicamente vengono estratti una decina di numeri, a caso, per effettuare il test. Quelli sull’alcol saranno invece compiuti su tutti gli studenti in apertura dell’anno scolastico, su una piccolissima ciocca di capelli, e sono programmati in modo che il vino della comunione non compaia come un “positivo”. Se il test proverà che c’è stato uso di alcolici verrà ripetuto sullo stesso ragazzo dopo altri tre mesi, e se dovesse essere di nuovo positivo ci sarà una qualche punizione, che però la direzione della scuola non intende rendere pubblica.

Questi test sono guardati con diffidenza dalle associazioni dei diritti civili. Ma perfino la battagliera Aclu (American Civili Liberties Union) , che è sempre molto dura nel condannarli, si è fatta indietro, perché Saint Viator “è una scuola privata”, e si è limitata a dire: “Ci sono forme di controllo contro l’uso dell’alcol da parte dei minorenni. Si chiamano genitori”. La Aclu ricorda anche che altre scuole fanno controlli anti-alcol ricorrendo al “breathalyzer” (l’etilometro che rivela la presenza di alcolici annusando il fiato dell’individuo) ma solo quando si tengono concerti, appuntamenti sportivi, feste, o altre grandi riunioni in cui si vogliano evitare problemi da ubriachezza.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)