Droga: e' rivoluzione, 3 pazienti su 4 curati a domicilio
droga tossicodipendenza prevenzione cura giovani alcolismo
Cresce in modo significativo l'affido terapeutico in Italia. Nell'ultimo anno, infatti, la percentuale dei tossicodipendenti che per uscire dal tunnel della droga si cura a domicilio con i farmaci per il trattamento della tossicodipendenza, e' aumentata del 23%, passando dal 61% del 2008 al 75% del 2009. Questo vuol dire che 3 pazienti su 4 gestiscono a casa propria la terapia, che oggi viene affidata per un periodo piu' lungo rispetto al passato: oltre la meta' dei pazienti (53%) si reca al Ser.T. per il ritiro dei farmaci solo una volta a settimana. Altro aumento significativo (+39,5%), se si pensa che nel 2008 solo al 38% dei pazienti si concedeva l'affido settimanale. Diminuisce invece l'affido breve, la cui percentuale scende dal 59% del 2008 all'attuale 44% e resta stabile quel 3% dell'affido lungo, motivato dal timore dei medici di perdere il contatto con i pazienti. Ad indicare questo allargato consenso sull'affido terapeutico, una ricerca GfK-Eurisko presentata oggi a Roma, condotta su 100 medici che operano nei Ser.T. nell'ottobre 2009. La rivoluzione rappresentata dall'affido comporta ovviamente vantaggi di carattere economico e gestionale (alleggerisce la pressione sui Ser.T., riduce i costi di gestione), ma soprattutto regala vantaggi ai tossicodipendenti che, a detta dei medici intervistati, vengono favoriti, in primo luogo, nella risocializzazione. Anzitutto, non doversi recare quotidianamente al centro aiuta a mantenere o a trovare un lavoro (7,8 il giudizio positivo secondo il campione), facilita l'autonomizzazione del paziente (7,7) e nella direzione dell'efficacia terapeutica favorisce la costruzione di un rapporto di fiducia tra medico e paziente (7,5).
"L'affido non inficia l'efficacia della terapia, ma anzi la migliora", sostiene Lorenzo Somaini, Segretario regionale FeDerSerD Piemonte e dirigente medico ASL 12 Piemonte, Servizio Tossicodipendenza e Alcologia. "Coloro che ne fruiscono rimangono in cura piu' a lungo, aderiscono meglio al trattamento e nel complesso assumono piu' farmaci rispetto a chi frequenta il Ser.T. tutti i giorni o a giorni alterni. - continua Somaini - Ma soprattutto presentano una percentuale di urine negative sovrapponibile a quella dei tossicodipendenti che si recano al centro ogni giorno, segno che non consumano piu' sostanze stipefacenti", ha concluso l'esperto.