Droga: quando i farmaci "scartati" diventano vere e proprie droghe
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Droga: esperto, farmaci 'scartati' da ricerca diventano stupefacenti
Candidati farmaci che vengono scartati dalla ricerca scientifica perché troppo tossici e sono 'accolti' invece nel mercato criminale della droga per farne sostanze stupefacenti sempre nuove. E' il fenomeno mondiale messo in evidenza oggi da Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento antidroga, che ha presentato a palazzo Chigi il Piano di azione nazionale sulle nuove sostanze psicoattive, realizzato in collaborazione con il ministero della Salute.
"Prendiamo l'esempio di John William Huffmann - dice l'esperto all'Adnkronos Salute - è un chimico molto brillante che si è dedicato alla ricerca farmacologica contro il dolore e ha brevettato nella sua carriera oltre 500 molecole, disponibili oggi nella farmacopea. Ma la maggior parte non è stata commercializzata come farmaco a uso umano per la forte tossicità. Però le aziende chimiche specializzate le mettono a disposizione dei laboratori di ricerca per andare avanti con gli studi. Ed è facile che i criminali le acquistino da un Paese dove magari non sono sostanze illegali, per poi 'lavorarle' in un altro, e infine rivenderle in un altro ancora".
Dalle iniziali di Huffmann, JWH, è nato ad esempio un cannabinoide sintetico che è oggi a tutto gli effetti una nuova droga. "Quando si sperimenta un farmaco - conclude Serpelloni - viene 'promosso' nei test solo se mostra una bassa tossicità", ma in caso contrario viene scartato e può dunque diventare 'pane' per i denti dei fabbricanti e dei trafficanti di droghe
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)