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Drogati di acquisti: lo shopping compulsivo

Drogati di acquisti: lo shopping compulsivo

DROGATI DI SALDI ONLINE


Anche in Italia sono in aumento i casi di shopping online compulsivo, come quello di A., 45 anni, milanese, 50mila euro persi in acquisti incontrollati su Internet. D.it presenta i dati del fenomeno e fa il punto con 2 esperti di una clinica per malati di acquisti in rete. Ecco 10 indizi che devono farti scattare l'allarme e 4 regole per riprendere il controllo


Mentre era ricoverata in una clinica di Malibu, Lindsay Lohan avrebbe sviluppato una dipendenza dallo shopping online, spendendo 5000 dollari al giorno, soprattutto in vestiti, stando a quanto afferma il Daily Mail. Lo shopping online compulsivo è una tendenza in aumento anche in Italia. Purtroppo non riguarda solo milionari, ma gente comune, che entra nel vortice dell'e-commerce uscendone spesso con migliaia di euro di debiti e con i rapporti familiari a pezzi.


A volte c'è chi si ferma in tempo, come la giornalista di Los Angeles Shannon Bradley-Colleary, che ha deciso di non comprare più abiti o accessori se prima non avrà indossato tutti e 71 gli abiti appesi nel suo guardaroba. La reporter ha dato il via a un esperimento curioso: ogni giorno sul suo sito pubblica una foto che la ritrae in un diverso outfit per tenere pubblicamente fede al proposito. Bradley-Colleary ha inviato i lettori con problemi simili a fare lo stesso e a inviarle i loro scatti. Un modo per prendere coscienza del problema.


Se lo shopping compulsivo non è una novità – già nel 1915 ne parlava lo psichiatra tedesco Emil Kraepelin – oggi la tendenza è quella di riversare il disturbo online. Shopping 24 ore su 24, in completo anonimato, da ogni parte del mondo, alla ricerca dell'ultima imperdibile occasione: è questo che, secondo numerosi studi, favorirebbe l'instaurarsi del disturbo compulsivo. Insieme a inviti come “spese di spedizione gratuite se spendi più di 150 euro” o “10 euro in regalo se porti un amico” o “affrettati: offerta valida fino a mezzanotte”. Secondo Vicdan e Sun (2012), infatti, gli acquisti dei consumatori compulsivi aumentano con l'incremento delle promozioni online.


“È più difficile evitare Internet rispetto ai negozi. I siti di shopping online ci bombardano quotidianamente con consigli per gli acquisti e vendite flash” commenta Terrence Shulman, autore di “Bought out and $pent!” (2011) e direttore dello Shulman Center, una clinica per compratori compulsivi. Le conseguenze di una dipendenza da acquisti non sono solo finanziarie. “Come ricorda Psychology Today, le discussioni per soldi e spese – scrive Shulman - sono la prima causa delle conflittualità in una coppia e del divorzio”.
Se le vetrine di solito si guardano tra amiche, gli outlet online si visitano spesso in solitaria. È questo che favorirebbe la compulsione (Lejoyeux e Weinstein, 2010), perché garantisce l'anonimato sociale a chi riempie il suo carrello virtuale. Chi compra online è più disinibito (Su e Wu, 2011) e questo incoraggia lo shopping eccessivo, stando a una ricerca pubblicata a febbraio del 2014 sul Journal of Behavioural Addictions.


I DATI PER L'ITALIA
Se sei donna hai l’8% di probabilità in più di sviluppare questa dipendenza.
Circa 7 compratori compulsivi su 10 sono iscritti in media a 2 siti di e-commerce come Groupon, Buyvip o Amazon e ne ricevono la newsletter, che tende a aumentare le probabilità di sviluppare la dipendenza di shopping del 3,2%. Chi fa shopping compulsivo non confronta i prodotti tra loro prima di comprarli, preferisce la sera o la notte per acquistare e usa, in 8 casi su 10, la carta di credito. Tra i prodotti preferiti, quelli che migliorano l'immagine di sé: al primo posto i viaggi, a seguire l'abbigliamento.
Sono i dati forniti da una delle poche ricerche italiane sul tema, la tesi in Statistica e Ricerche di Mercato della Facoltà di Economia della Luiss di Angela Ojetti, dal titolo “Il comportamento del consumatore online: un’analisi statistica dello shopping compulsivo nell’e-commerce” (2012). L'autrice ha somministrato un questionario a 221 studenti (questa è la fascia più a rischio per lo shopping compulsivo, che in media inizia a 21 anni) cui non era mai stata diagnosticata la dipendenza. Il risultato? L’11% era affetto dalla sindrome e, tra quelli che acquistavano su Internet, la percentuale saliva al 14. Sotto accusa le offerte a scadenza. “Le promozioni aumentano gli acquisti, soprattutto impulsivi, e possono portare una persona non solo a comprare di più ma anche a sviluppare la sindrome da shopping compulsivo” si legge nella tesi. E ancora: “I consumatori del web sono più impulsivi rispetto a quelli offline e sempre più spesso vengono utilizzate delle tecniche nei siti di e-commerce per incentivare gli acquisti non programmati”.


IL PARERE DELLA SOCIOLOGA
D.it ha intervistato Valentina Di Liberto, sociologa e presidente di Hikikomori, centro di studi e terapie che a Milano si occupa delle nuove dipendenze, tra le quali proprio lo shopping online compulsivo.


Quanto è grande il fenomeno?
È esploso negli ultimi anni. Secondo uno studio condotto dalla società Harris Interactive nell'ottobre del 2007, il 55% delle donne fra i 45 e i 54 anni corre il rischio di fare acquisti compulsivi su Internet.


Che tipo di disturbo è?
È una dipendenza comportamentale che rientra nella categoria dei disturbi ossessivo compulsivi, come il gioco d'azzardo patologico e la cleptomania. Chi ne è affetto dice di sentirsi assalito da un impulso irrefrenabile a fare acquisti in Internet.


Quale è l'origine?
È una forma di auto medicazione di uno stato depressivo del quale la persona non si rende conto. Il senso di potere e sollievo dato dall'acquisto colmerebbe un vuoto di sentimenti e autostima che il soggetto sta vivendo in quel particolare periodo della sua vita.


Chi ne è colpito?
Nell'80% dei casi una donna tra i 35 e i 40 anni, di classe sociale media, ma il problema insorge tendenzialmente già verso l'età adolescenziale.


Che significato hanno per queste persone gli oggetti comprati?
Gli attribuiscono virtù simboliche: l'abito che ci rende magre, il gioiello uniche e attraenti. Ma dopo l'iniziale esaltazione si passa alla delusione. Da qui la ricerca di un nuovo oggetto "salvifico" in grado di ridare quell'attimo di euforia.


STORIA DI A., 45 ANNI, MILANESE, PRIGIONIERA DELLO SHOPPING ONLINE
D.it ha raccolto, tramite Valentina Di Liberto, presidente di Hikikomori, la storia di una donna caduta nella prigione dello shopping compulsivo.
“A. è una donna di 45 anni di Milano cresciuta in una famiglia molto unita. Fin da piccola è poco incline ad accettare le regole e tende a non essere sincera. Da adulta ha un disagio che deriva da umiliazioni e dispiaceri subiti in famiglia, in particolare dal marito. Per sfogarsi, sviluppa così un atteggiamento compulsivo. Passano due anni prima che il marito scopra che A. ha chiesto prestiti ad una finanziaria. Per evitare il tracollo, la convince a fare il primo colloquio psicologico in uno studio privato. Dopo un anno e mezzo di terapia senza risultati, A. decide di interrompere il percorso, ma passano solo poche settimane e rientra nel circolo vizioso degli acquisti online. Nel giro di un mese riesce a fare un danno economico di 50.000 euro seguendo i consigli per gli acquisti di un gruppo Facebook che segnala le offerte online. A. viene sorpresa da uno dei figli, che avvisa il padre. Le carte di credito vengono immediatamente bloccate e A. accetta di ricoverarsi in un centro specializzato nella terapia dello shopping compulsivo. Dopo tre anni di percorso psicoterapico, A. sta riacquistando fiducia e autostima, essenziali per ricostruire una vita familiare e affettiva autentica”.


10 INDIZI TI FANNO CAPIRE SE FAI ACQUISTI COMPULSIVI ONLINE
Abbiamo combinato il test per scoprire se si è consumatori compulsivi proposto dal Medical Center dell'Università di Rochester, New York, con gli indizi che ci ha dato lo psicologo e psicoterapeuta Stefano Lagona, del centro Hikikomori di Milano. Il risultato sono 10 situazioni nelle quali chi ha una dipendenza da shopping si può rispecchiare.

1) Pensi agli acquisti molto più di quanto vorresti.
2) Preferisci comprare da solo per evitare imbarazzi o distrazioni.
3) La dedizione agli acquisti compare come qualcosa di nuovo rispetto alle abitudini precedenti.
4) Compri più cose rispetto alle intenzioni iniziali.
5) Compri cose che non ti servono o che non vuoi.
6) Nascondi ciò che compri per evitare conflittualità a casa.
7) Gli acquisti si ripetono più volte in una settimana.
8) Il denaro investito per lo shopping è eccessivo rispetto alle proprie possibilità economiche.
9) Gli acquisti perdono la loro ragione d’essere: non importa che cosa si compri, ciò che conta è comprare.
10) Quando il bisogno di fare shopping non può essere soddisfatto, il mancato acquisto crea profonde crisi di ansia e frustrazione.


4 REGOLE PER RIPRENDERE IL CONTROLLO
L'esperto Stefano Lagona suggerisce alcune semplici dritte da seguire per uscire dalla dipendenza.
1) Stabilisci un budget, prevedendo una somma da spendere per lo shopping senza mai superarla.
2) Prima di fare un acquisto chiediti se hai davvero bisogno di quell'oggetto.
3) Tieni un promemoria dei tuoi acquisti e fai un bilancio: vedi se nell'ultima settimana hai comprato cose inutili e chiediti il perché.
4) Tieni un calendario settimanale del numero di connessioni ai siti di vendite online e cerca di tenere sotto controllo il tempo di esposizione dedicato allo shopping su Internet.


(...omissis...)


Di Ilaria Lonigro


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://d.repubblica.it/attualita/2014/12/24/news/shopping_online_italia_psicologia-2420020/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)