Droghe e alcol non rendono creativi: considerazioni dello psichiatra Iain Smith
Droghe e alcol non rendono creativi: considerazioni dello psichiatra Iain Smith
Bere ed assumere droghe non migliora le facoltà creative di una persona, secondo gli psichiatri.
Mentre ci sono molti artisiti e scrittori famosi per il loro abuso di droga e sostanze eccitanti, la maggior parte di loro ha
creato i propri capolavori quando non era ancora intossicato, a detta di Iain Smith, esperto di dipendenze del Gartnavel
Royal Hospital di Glasgow.
In effetti, l'alcol e le droghe hanno, piuttosto, un effetto tale da ostacolare la creatività, secondo Smith.
"Il motivo per cui questo mito è così potente è il fascino delle sostanze, e il fatto che molti artisti hanno bisogno di
farmaci per affrontare le loro emozioni. Gli artisti sono, in generale, le persone più emotive," ha detto.
Mentre parlava al Royal College di Psichiatria di Edimburgo, Smith ha spiegato che gli scrittori americani Tennessee Williams
ed Ernest Hemingway erano alcolizzati. I poeti Coleridge e Keats erano drogati con oppio, come Proust ed Edgar Allan Poe,
mentre il pittore Vincent van Gogh beveva l'assenzio.
Ed ancora, gli scrittori americani Scott Fitzgerald, Eugene O'Neill e William Faulkner erano noti bevitori ed hanno ricevuto
il Premio Nobel per la Letteratura, ha detto Smith.
"L'idea che le droghe e l'alcol danno agli artisti intuizioni ed esperienze uniche potente è un'illusione", ha detto.
"Quando si riescono a trovare le loro esperienze nate sotto i fumi dell'alcol o delle droghe, sono spesso senza senso. Questi
farmaci spesso cancellano la memoria, quindi è difficile ricordare come ci si sente quando si è sotto il loro effetto", ha
concluso Smith.