Droghe leggere, dilagano a Roma gli smart shop: dai funghi al kratom
Droghe leggere, dilagano a Roma gli smart shop: dai funghi al kratom
Da Amsterdam al Tevere, allarme per il diffondersi del consumo di sostanze nocive che possono provocare pericolose allucinazioni
ROMA - Allarme smart shop nella Capitale. Prima erano un'esclusiva di Amsterdam, i negozietti dei «sogni». Adesso non serve più raggiungere la città olandese per acquistare i «drugs flowers». A Roma cresce il numero degli shop più discussi degli ultimi anni, che vendono di tutto: dai funghi allucinogeni al «kratom».
Sugli scaffali dei negozi «smart» - in zone piuttosto centrali della Capitale ne abbiamo visionati 8 - si notano, a prima vista, solo prodotti classificabili come d'«erboristeria»: guaranà, echinacea, ginseng o ginko biloba (sotto forma, perlopiù, di bevande energizzanti o pillole). Ma l'occhio esperto sa cosa cercare. Così: ecco l'arancio amaro (a base di sinefrina, agisce come stimolante), il kratom - che produce effetti euforici e analgesici, simili agli oppiacei - o i semi di «drugs flowers» (semi tropicali allucinogeni), comunque legali, capaci di sedare o causare ipertensione.
GOMMA PER MEDITARE - Ancora: la gomma da masticare con effetti meditativi, biscotti a base di surrogati della canapa e, più difficili da trovare, miscele di canapa sativa commercializzata come deodorante per ambienti. Mentre la «salvia divinorum» è stata inserita tra i principi vietati in Italia. Rintracciarla sottobanco, però, pare non sia impresa così improba.
Anche per i cosiddetti funghi «magici», magic mushrooms, bisogna aver confidenza con il proprietario dello smart shop. Chi ottiene, tramite percorsi sghembi, una porzione di «paddos», o funghetti, secchi commenta: «In Italia le porzioni sono troppo piccole, e troppo costose, per avere effetti allucinogeni». Gli esperti sono tutti concordi: «L'uso di funghi magici ha effetti allucinogeni». E può essere molto pericoloso, perché porta a comportamenti imprevedibili (e dunque rischiosi). Freschi o essiccati che siano.
CONSIGLI SUI BLOG - Sui blog, e i forum, abbondano i «consigli per l'uso». Quale tipologia assumere, dove acquistarli, come incrementare gli effetti e come contribuire ad attenuarli: «Tutte fantasie - spiega un medico che preferisce rimanere anonimo - bere latte, arancia, ingerire zuccheri: nulla di tutto ciò può contribuire a limitare gli effetti di funghi allucinogeni».
Prodotti non così difficili da trovare, a dispetto della pericolosità. E che esercitano un forte appeal su studenti universitari, ma anche professionisti e adolescenti, evocando il mito degli «stregoni-poeti», Timothy Leary e Aldous Huxley, che negli anni '50 lanciarono la controcultura e la pseudoreligione della psylocibina e di altre sostanze estratte dai funghi.
COLTIVAZIONI VIETATE - Non mancano, negli smart, gli arnesi necessari per la coltivazione casalinga (vietate) di cannabis e funghi. Tra i ragazzi la disinformazione è totale. E lo si capisce dai commenti all'uscita degli shop. C'è chi vede nei prodotti «furbi» una «valida alternativa alle droghe pesanti»; chi crede possano essere d'aiuto «per preparare un esame», «ballare senza sosta in discoteca» o, addirittura «per perdere peso».
Le smart drug, chiamate spesso in italiano bio-droghe, potrebbero sembrare innocue ma, secondo molti esperti, i semi commercializzati, se ingeriti, provocano allucinazioni e non sono immuni da ulteriori conseguente negative sul fisico.
Simona De Santis