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Drug Alcohol Dependence: alcolismo e gioco d'azzardo, dalle neuroimmagini similitudini e differenze

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Alcolismo e gioco d’azzardo, dalle neuroimmagini similitudini e differenze

Lo studio, condotto da alcuni ricercatori olandesi, ha avuto l’obiettivo di misurare e definire le aree cerebrali associate a deficit cognitivi, mediante un’analisi del volume regionale di sostanza grigia cerebrale. Sono stati coinvolti 40 giocatori d’azzardo in trattamento riabilitativo, 36 soggetti con disturbo di abuso d’alcol e 54 soggetti sani di controllo. La tecnica di VBM (voxel-based morphometry) ha permesso il confronto delle misure morfometriche tra i diversi gruppi, in particolare nelle zone del cervello corticali e sottocorticali coinvolte nelle funzioni cognitive trovate alterate nei disturbi d’abuso di alcol e nel gioco d’azzardo patologico. L’analisi di correlazione morfometrica è stata corretta in base all’età dei soggetti, al quoziente intellettivo, alla dipendenza dalla nicotina e al volume intracranico totale (TIV). Studi precedenti avevano riscontrato nei soggetti alcolisti una riduzione dello spessore corticale in alcune aree corticali e sottocorticali, per un effetto neurotossico della sostanza assunta.. Nel presente studio, le analisi dei dati hanno evidenziato nei soggetti alcolisti una riduzione del volume della sostanza grigia nella corteccia frontale superiore sinistra, nella corteccia precentrale sinistra, nell’insula destra, nel putamen destro, nel talamo destro, nella corteccia parietale superiore bilateralmente e nella corteccia sopramarginale rispetto ai soggetti di controllo e ai giocatori d’azzardo. Non sono invece emerse significative differenze morfometriche tra i giocatori d’azzardo e i soggetti di controllo. Lo studio quindi completa e conferma i dati già conosciuti su una riduzione del volume cerebrale negli alcolisti, non riscontrata invece nei giocatori d’azzardo. I disturbi comportamentali correlati al gioco d’azzardo non sembrerebbero quindi associati a riduzioni della materia grigia cerebrale simili a quelle riscontrate negli alcolisti. Nuovi studi longitudinali sarebbero utili per far luce sul ruolo delle anomalie strutturali del cervello nello sviluppo e mantenimento della dipendenza, anche quella puramente comportamentale come nel gioco d’azzardo.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)