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Drug and Alcohol Dependence: dagli USA nuove scoperte sul metabolismo cerebrale

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Stop alla droga, dagli USA nuove scoperte sul metabolismo cerebrale

I risultati sugli effetti cerebrali del'uso cronico di metamfetamine (MA) non sono ancora chiari: alcuni studi hanno registrato permanenti

alterazioni neuronali dopo un prolungato uso di metamfetamine, altri hanno invece riscontrato una normalizzazione nel funzionamento delle

cellule nervose dopo un lungo periodo di astinenza dalla sostanza.Uno studio americano pubblicato su Drug and Alcohol Dependence ha

utilizzato una metodica avanzata di Risonanza Magnetica, la Spettroscopia protonica ( 1H MRS) per l'analisi del metabolismo cellulare nel

cervello di 17 soggetti dipendenti da MA ma con un lungo periodo di astinenza dalla sostanza (1-5 anni), 30 soggetti dipendenti da MA con un breve periodo di astinenza ( 1-6 mesi) e 24 soggetti di controllo non MA dipendenti. La MRS, non invasiva per i soggetti, può essere

considerata una sorta di "biopsia" in vivo del cervello e registra l'attività dei diversi metaboliti cerebrali evidenziando eventuali

alterazioni sulla loro distribuzione e quantità. I ricercatori hanno così identificato una normalizzazione dei valori metabolici tra colina

(Cho) e N-Acetil-Aspartato (NAA) e un aumento del rapporto tra NAA e Creatina (Cr) solo dopo un lungo periodo di astinenza dalla MA, nella

Corteccia Cingolata Anteriore e nella Corteccia Visiva Primaria. Il metabolismo cerebrale era infatti ancora alterato nei soggetti con

breve astinenza (elevato rapporto Cho/NAA). Poichè l'NAA è considerato un metabolita cerebrale indice di integrità neuronale, un aumento del NAA dopo lunghi periodi di astinenza dalla droga potrebbe rappresentare la prova del cambiamento adattativo nel metabolismo cerebrale e un miglioramento delle funzioni cognitive dato dalla lunga e completa astinenza. Questi risultati possono avere importanti ripercussioni per il

trattamento clinico delle dipendenze da MA e stimolare la motivazione dei pazienti a rimanerne astinenti. I risultati dimostano la necessità

di lunghi periodi di astinenza (da 1 a 5 anni) per arrivare alla possibile normalizzazione neurometabolica. Sono comunque necessari

ulteriori studi longitudinali per capire come avvengono e quali sono i meccanismi neurobiologici che sostengono i cambiamenti adattativi

durante l'astinenza.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)