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Drug and Alcohol Dependence: ecstasy, aumento della temperatura corporea nei consumatori

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Ecstasy, aumento della temperatura corporea nei consumatori

L'ecstasy aumenta la temperature corporea e lo stress termico di chi lo assume.
E' quanto emerge da una revisione della letteratura scientifica pubblicata sulla rivista Drug and Alcohol Dependence che fa il punto su

quanto scientificamente riportato sugli effetti che la 3,4-metilendiossimetamfetamina (MDMA o ecstasy) esercita sulla termoregolazione dell'

organismo dei consumatori. Parrott del Dipartimento di Psicologia della Swansea University nel Regno Unito, si è proposto di analizzare i

risultati di ricerche condotte sia in laboratorio che in contesti di vita reale (discoteche, feste), dalle quali è emerso chiaramente che l'

ecstasy funziona da fattore di stress termico per l'organismo. Tale evidenza era stata studiata ampiamente con esperimenti sugli animali e la

presente revisione conferma l'attività ipertermica anche sull'uomo.
La termoregolazione è un delicato processo di bilanciamento tra il calore prodotto e quello dissipato dall'organismo durante le normali

attività fisiche: l'assunzione di ecstasy va ad interferire con entrambi i processi, alterando tutti quei meccanismi cellulari che agiscono

da termoregolatori. Il consumo di MDMA aumenta l'attività metabolica delle cellule che dunque portano ad un riscaldamento corporeo. Questo stress cellulare risulta essere accompagnato da una difficoltà nella sudorazione, con il conseguente aumento della temperatura che risulta andare da +0,7 fino a +1 grado centigrado in contesti reali, variazioni che dipendono dalle dosi di droga assunte e da soggetto a soggetto.

Inoltre l'assunzione in contesti di svago come le discoteche o le feste, nei quali si svolgono attività fisiche quali il ballo sfrenato, ma anche situazioni di surriscaldamento dell'ambiente e di sovraffollamento, contribuiscono all'effetto di innalzamento della temperatura dovuto al consumo della droga, portando a condizioni di ipertermia acuta che possono rivelarsi pericolose per l'organismo, fino a portare a casi, seppur rari, di decesso. Nonostante i vari studi revisionati riportino una certa variabilità nei risultati osservati, dovuti a vari fattori tra cui anche il consumo più o meno cronico della sostanza, l'autore dello studio conclude indicando come l'MDMA aumenti lo stress termico di chi l'assume e che la temperatura interna dell'organismo, quindi anche del cervello degli utilizzatori, potrebbe aumentare anche di più di quanto le evidenze attuali - basate su misure indirette della temperatura - suggeriscono.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)