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Drug and Alcohol Dependence: l'efficacia dell'enzima DM-CocE contro la tossicità della cocaina

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L'efficacia dell'enzima DM-CocE contro la tossicità della cocaina

La diffusione dell’uso di cocaina rappresenta un problema rilevante negli Stati Uniti. Per la sua tossicità non esiste alcuna farmacoterapia approvata dalla Food and Drug Administration e per questo viene correntemente trattata solo controllandone i sintomi, con una selezione di farmaci spesso difficile e controversa. Inoltre, è noto che la cocaina viene generalmente assunta insieme ad altre sostanze, prima fra tutte l'alcol.In base a queste premesse, un gruppo di studiosi statunitensi ha sviluppato un enzima, nello specifico una cocaina esterasi batterica (DM-CocE stabilizzata) che mantiene l'attività idrolitica dell'esterasi non modificata geneticamente, scindendo rapidamente la cocaina in metaboliti inattivi e prevenendone in questo modo la tossicità. Per promuovere il DM-CocE per l'uso clinico, i ricercatori hanno esaminato se la sua attività veniva alterata o meno da alcune droghe spesso assunte insieme alla cocaina, come alcol, nicotina, morfina, fenciclidina, chetamina, metamfetamina, naltrexone, naloxone o midazolam.Dai risultati è emerso che nessuna delle sostanze esaminate in associazione alla cocaina hanno alterato l'idrolisi della cocaina indotta dal DM-CocE. Tuttavia, il diazepam, in concentrazioni molto elevate, ha rallentato significativamente questo processo. Il DM-CocE, dunque, non risulta avere significative interazioni con altre droghe, a eccezione del diazepam e, concludono gli autori dello studio, ciò è motivo di ulteriori studi sulla potenziale progressione dell'enzima DM-CocE verso l'uso clinico come farmacoterapia per la tossicità della cocaina

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)