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Drug and Alcohol Dependence: le metamfetamine aumentano il rischio suicidio

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Canada: le metamfetamine aumentano il rischio suicidio

Nell'ultimo decennio il consumo di metamfetamine ha assunto proporzioni preoccupanti, soprattutto nel nord America, nell'Europa dell'est e in Asia, imponendosi di fatto come grave problema di salute pubblica. In particolare, tra i consumatori di metamfetamine (MA) per via iniettiva

è stata riscontrata una percentuale elevata di tentati suicidi, rispetto agli utilizzatori per via inalatoria. Uno studio canadese ha

verificato tale associazione attraverso il Vancouver Injection Drug Users Study (VIDUS), uno studio prospettico di coorte, analizzando i dati

raccolti tra il 2001 e il 2008. I partecipanti (età media 31 anni) hanno completato ogni sei mesi un questionario volto a raccogliere

informazioni sulle modalità di consumo di sostanze e su eventuali disturbi mentali, compreso il tentato suicidio. Dall'analisi dei dati è

emerso che su oltre 1800 consumatori di droga per via iniettiva, l'8% ha tentato il suicidio. In particolare, i consumatori di droga per via

iniettiva che hanno tentato il suicidio avevano maggiori probabilità di essere più giovani (35 anni), di essere donne (48%) e di discendenza

aborigena (43,6%) rispetto agli utilizzatori che non hanno manifestato comportamenti suicidari. Il consumo di metamfetamine per via iniettiva si conferma come fattore predittivo significativo, aumentando fino all'80% il rischio di tentato suicidio. Inoltre i ricercatori hanno

analizzato la relazione tra frequenza d'assunzione e comportamento suicidario, riscontrando un maggior numero di tentativi di suicidio in

corrispondenza di un elevato consumo di MA. L'individuazione degli utilizzatori di droga per via iniettiva a rischio di suicidio ha

importanti implicazioni di carattere programmatico, al fine di permettere una migliore integrazione degli interventi di tipo farmacologico e

quelli psicoterapeutici.

 

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)