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L'uso non medico degli oppioidi da prescrizione è diventato un serio problema negli ultimi dieci anni negli Stati Uniti ed è motivo di grande preoccupazione. Da un ampio numero di studi è emerso che un pesante consumo di alcol e i disordini provocati dalla sua assunzione sono due elementi associati all'uso non medico degli oppioidi da prescrizione.
Il presente studio, realizzato da due ricercatori dell'università di Chicago e pubblicato sulla rivista Drug and Alcohol Dependence, ha esaminato gli effetti psicofarmacologici (soggettivi, psicomotori e cognitivi, di rinforzo e fisiologici), in consumatori di alcol, dell'ossicodone, il più abusato tra gli oppioidi da prescrizione. Alla sperimentazione hanno partecipato 15 soggetti bevitori occasionali e 14 bevitori moderati, metà dei quali maschi, ai quali sono stati somministrati per via orale, rispettivamente, 0, 10 e 20 mg di ossicodone. L'analisi statistica dei dati ha incluso anche il sesso dei volontari, poiché è noto si tratti di un fattore che altera alcuni effetti farmacodinamici degli oppioidi. In considerazione del fatto che i bevitori moderati risultano maggiormente predisposti all'abuso di un certo numero di farmaci e poiché numerosi dati epidemiologici collegano l'uso di alcol all'uso degli oppioidi da prescrizione per scopi non medici, si è ipotizzato che i bevitori moderati potrebbero mostrare maggiore predisposizione all'abuso, anche nel caso di assunzione dell'ossicodone, rispetto ai bevitori occasionali.
Dai risultati è emerso che il consumo occasionale o moderato di alcol non modula gli effetti psicofarmacologici dell'ossicodone e, in particolare, non aumenta la predisposizione all'abuso di questo farmaco, tuttavia il sesso del consumatore influenza gli effetti soggettivi del "farmaco". Le donne infatti, hanno manifestato un aumento di effetti quali nausea e vomito, rispetto agli uomini, in funzione della dose di ossicodone assunta.