Drug Policy Research Center: la California rileva un aumento del THC nella marijuana sequestrata
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La California rileva un aumento del THC nella marijuana sequestrata
Il THC, principio attivo della marijuana, se presente in elevate concentrazioni può produrre, oltre ai noti effetti psicotropi, anche ansia,
attacchi di panico e psicosi, effetti che possono essere esacerbati in soggetti particolarmente vulnerabili. Il meno noto cannabidiolo (CBD),
anch'esso presente nella cannabis, avrebbe invece proprietà antipsicotiche e sembrerebbe contrastare gli effetti del THC. Risulta dunque
importante valutare il rapporto tra i due cannabinoidi nelle piante di cannabis; quando è molto sbilanciato verso il THC potrebbe avere delle
conseguenze ancora più gravi sulla salute dei consumatori. Valutare tali rapporti e individuare i trend a seconda delle aree geografiche di
reperimento della marijuana potrebbe aiutare a comprendere il fenomeno e i pericoli per la salute pubblica.
Lo studio condotto da ricercatori del RAND Drug Policy Research Center di Santa Monica in California, ha analizzato i dati relativi a oltre
5mila campioni provenienti da sequestri di marijuana effettuati dalla forze dell'ordine in California tra il 1996 e il 2008. I dati hanno
evidenziato un aumento delle potenza mediana di THC che è passata dal 4.56% nel 1996 all'11.75% nel 2008, dove gli aumenti sono stati
riscontrati prevalentemente in aree lontane dal confine con il Messico, area dove invece le concentrazioni di THC nei reperti si sono
mantenute più o meno costanti. Questo potrebbe essere attribuibile secondo gli autori, ad una crescente presenza all'interno dello Stato, di
coltivazioni di cannabis al chiuso (indoor). Per quanto riguarda le concentrazioni di CBD si è osservato invece il trend opposto, con una
diminuzione delle percentuali mediane che sono passate dallo 0.24% nel 1996 allo 0.08% nel 2008. Questi dati si riflettono in un aumento del rapporto tra i due cannabinoidi THC:CBD che è dunque passato dal 26.21 nel 1996 e mantenuto più o meno costante fino al 1999, per arrivare al 187.99 nel 2008, valore dovuto essenzialmente ai sequestri di cannabis lontani dalle frontiere con il Messico.
Lo studio mette in evidenza l'importanza di considerare la notevole eterogeneità dei reperti di droga in funzione delle aree di sequestro e
dell'anno, quando si effettuano studi sulla cannabis, eterogeneità che sono state evidenziate anche in un recente studio pubblicato dalla
rivista Forensic Science International a firma di ricercatori della Ghent University in Belgio, i quali hanno osservato per le coltivazioni
al chiuso, come una bassa densità delle piante per metro quadro e un'elevata intensità della luce costituiscano dei fattori additivi nella
determinazione delle concentrazioni di THC, le quali dipendono quindi, non solo dalla varietà della pianta di cannabis coltivata.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)