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Drug Testing and Analysis: dall'Australia una review sulla chimica delle droghe sintetiche

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Dall'Australia una review sulla chimica delle droghe sintetiche

Pubblicata sulla rivista Drug Testing and Analysis una mini review a firma di Michael Collins dell'Australian Forensic Drug Laboratory che

descrive alcune delle nuove classi di sostanze psicoattive di natura sintetica, le cosiddette "designer drugs" riscontrate al giorno d'oggi

dagli scienziati forensi e dalle forze dell'ordine in Europa, Stati Uniti e Australia. L'autore focalizza l'attenzione prevalentemente su

alcuni nuovi catinoni, su derivati delle triptamine, fenetilamine di nuova generazione e alcuni cannabinoidi sintetici. In particolare, nella

review viene discusso l'approccio sintetico di queste molecole e la descrizione di alcuni precursori utilizzati come materie prime per la

loro produzione.
Molte designer drugs non sono altro che semplici modificazioni chimiche delle sostanze già note le quali, per similitudine strutturale

producono effetti farmacologici analoghi ma che nella maggior parte dei casi non sono mai state studiate dal punto di vista tossicologico.

Vengono progettate specificatamente per diversificare il mercato delle droghe e per aggirare le leggi nei vari Paesi. La sintesi della

maggior parte di queste molecole è semplice e i precursori chimici spesso sono delle molecole piccole, non poste sotto il controllo

legislativo e facilmente reperibili come reagenti chimici. La comparsa di molecole sempre nuove sul mercato illecito risulta dunque in

continua evoluzione e mette i tossicologi forensi e i chimici analitici di fronte al problema del riconoscimento di molecole non note alla

letteratura scientifica e perdipiù, con l'impossibilità di disporre di standard analitici di riferimento. La condivisione dei dati analitici

può aiutare ad individuare nuove molecole, così come, conoscere le vie di sintesi e i potenziali precursori, può suggerire quali possibili

molecole potrebbero entrare sul mercato illecito. Infine l'autore dell'articolo conclude sottolineando come, sempre più spesso la

possibilità di disporre della spettroscopia in risonanza magnetica nucleare 1H e 13C possa fornire un importante aiuto, a volte determinante,

nella conferma della struttura chimica di molecole sconosciute.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)