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Abuso alcolico, studio italiano su biomarcatori nel capello

Gli esteri etilici degli acidi grassi (FAEEs) sono metaboliti minori dell’etanolo che possono accumularsi nei capelli. La possibilità di utilizzare i livelli di FAEEs nei capelli quale biomarcatore in grado di discriminare l’astinenza o il consumo moderato di alcol da un consumo rischioso o eccessivo, è stata studiata valutando la relazione tra assunzione di alcol giornaliero auto-riferita e la concentrazione FAEE rilevata nei capelli dei soggetti intervistati.

Allo studio pubblicato sulla rivista Drug Testing and Analysis a firma della professoressa Bertol e collaboratori, hanno partecipato 160 volontari sani (52% donne) tra astemi, bevitori moderati (meno di 60 g di etanolo al giorno) e forti bevitori (dai 60 g di etanolo in su al giorno).

I FAEEs (etil miristato, etil palmitato, etil oleato ed etil stearato) sono stati estratti dalla matrice pilifera dopo incubazione per una notte in n-esano/DMSO, purificati mediante estrazione in fase solida (SPE) e analizzati mediante gas cromatografia accoppiata alla spettrometria di massa (GC-MS). Nei campioni di capelli sono state osservate concentrazioni di FAEE (espressi come la somma dei quattro esteri), nel range  0,01-10,78 ng/mg.

L’assunzione giornaliera di alcol stimata era da 0 a 246 g di etanolo al giorno (media 28 g/giorno). La sensibilità del metodo è risultata pari al 100% con un cut-off di 0.5?ng/mg, tuttavia è stato osservato un alto numero di falsi positivi, identificati soprattutto in donne in terapia estroprogestinica.

Escludendo i falsi positivi dall’elaborazione dei dati, è stata invece raggiunta una specificità dell’87%. Pertanto, concludono gli autori, la determinazione dei livelli di FAEEs nel capello a cut-off predeterminato, può essere utilizzato per discriminare tra il bere moderato e il bere eccessivo, solo quando i fattori confondenti sono meticolosamente rimossi.

http://www.droganews.it/news/2163/Abuso_alcolico%2C_studio_italiano_su_biomarcatori_ne.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)