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Drug Testing and Analysis: individuare i cannabinoidi classici con la chemiluminescenza

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Individuare i cannabinoidi classici con la chemiluminescenza

Pubblicato sulla rivista Drug Testing and Analysis il primo lavoro sulla chemiluminescenza prodotta dalla reazione dei cannabinoidi con permanganato di potassio per determinare la presenza di cannabidiolo (CBD) nella cannabis di tipo industriale. La chemiluminescenza rappresenta il fenomeno di emissione della luce da parte di un prodotto eccitato elettronicamente in seguito ad una reazione chimica. Nello specifico, la reazione tra permanganato di potassio e specie chimiche contenenti un fenolo possono dar luogo ad una chemiluminescenza significativa, misurabile per quella molecola. Il metodo è stato messo a punto da Paul Francis e collaboratori della Deakin University in Australia, utilizzando due cannabinoidi standard commerciali (cannabidiolo e cannabigerolo), confrontando la chemiluminescenza prodotta con quella ottenuta da sette analiti fenolici quali, ad esempio, il pirocatecolo, l’idrochinone e soprattutto il resorcinolo che rappresenta un tipico esempio di struttura chimica analoga a quella della classe dei cannabinoidi classici. Gli analiti dopo separazione in cromatografia liquida (HPLC) sono stati fatti reagire con permanganato di potassio in soluzione di acido solforico e la chemiluminescenza prodotta è stata misurata durante il passaggio della soluzione in una cella di detezione delle intensità luminose. Dall’analisi dei dati è emerso che sostituenti alchilici sull’anello fenolico hanno un considerevole impatto nell’intensità della luce emessa e che questa dipende sia dalla posizione del sostituente che dalla composizione del reagente permanganato. Il metodo offre l’opportunità di utilizzo per la determinazione e quantificazione di altri cannabinoidi, incluso il THC, in campioni di cannabis non solo di tipo fibroso, ma anche di quella utilizzata per ottenere droga.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)