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Drunkoressia: l'Istituto Superiore di Sanità pone l'accento sulla problematica

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DrunkOressia

L'Istituto Superiore della Sanità già ad aprile aveva lanciato l'allarme e ora l'ultima devastante moda giovanile sembra aver raggiunto anche la Liguria. Il nome che gli esperti hanno attribuito a questo fenomeno, drunkoressia, unisce un termine inglese e uno greco: passato e presente, una malattia già conosciuta (l'anoressia) e un aspetto nuovo, cioè lo stretto legame tra il dimagrimento e l'assunzione di alcolici ("drunk" significa, infatti, ubriaco).
"Si tratta di una forma spuria di anoressia  -  spiega il professor Gianni Testino, direttore del Centro Alcologia e Patologie collegate dell'ospedale San Martino di Genova  -  Colpisce soprattutto giovani donne sotto i 24 anni. Invece di seguire le tradizionali pratiche di dimagrimento che caratterizzano l'anoressia (rifiuto di mangiare, vomito autoindotto, assunzione di lassativi), queste ragazze sfruttano le proprietà dimagrenti dell'alcol". In pratica, se si supera una certa quota giornaliera di alcol assunto, questo toglie l'appetito e produce calore, permettendo di bruciare grassi e perdere peso.
I rischi per la salute che queste giovani corrono sono, quindi, sia quelli dovuti al dimagrimento sia quelli legati all'intossicazione da alcol. "La drunkoressia provoca nelle ragazze che ne sono affette danni psicologici e fisici,  -  spiega Testino  -  in particolare la distruzione del fegato, la possibilità di cirrosi e di sviluppare il cancro al seno". La terapia adottata in questi casi è dunque mista e prevede sia pratiche volte a curare l'anoressia sia a curare l'intossicazione da alcol, unite al supporto psicologico e psichiatrico.
Questa nuova patologia negli ultimi mesi si è manifestata anche in Liguria: al San Martino sono già due i casi di ragazze con meno di 24 anni che presentano sintomi riconducibili alla drunkoressia.
Ma in regione l'abuso di alcol sta diventando ormai una piaga sociale, con il 25% della popolazione maschile e il 10% di quella femminile sotto i 24 anni a rischio di sviluppare malattie legate all'alcol. Il primo bicchiere, poi, per i bambini liguri arriva già intorno agli 11-12 anni, spesso per iniziativa di genitori e parenti, che danno poco peso alla pericolosità di questa sostanza. Il professor Testino però plaude all'azione della Regione e della nuova giunta. "Ben vengano iniziative come la delibera dell'assessore Elena Fiorini per Sampierdarena  -  commenta Gianni Testino  -  Fino a che non si riuscirà a far passare messaggi di educazione e finché i fondi a disposizione scarseggeranno, le ordinanze che andranno in direzione della prevenzione saranno giuste. Dobbiamo arrivare ad avere non dei consumatori consapevoli, ma degli individui consapevoli".

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)