Due anni di restrizioni hanno aumentato i problemi di alcol tra i ragazzi
Due anni di restrizioni hanno aumentato i problemi di alcol tra i ragazzi
Dall’analisi, che illustra il quadro epidemiologico sul fenomeno alcol nel nostro Paese aggiornato al 2020, si evince infatti non soltanto che nell’anno della pandemia in Italia sono stati 8,6 milioni i consumatori di alcol a rischio – in aumento rispetto al 2019 sia per quanto riguarda gli uomini (+6,6%) che le donne (+5,3%) – ma che per quasi 800mila di essi si sia trattato di minori. “Il consumo di bevande alcoliche tra i giovani permane una criticità”, si legge nel report, nel quale si sottolinea altresì che “i comportamenti a rischio sul consumo di alcol nella popolazione giovanile sono particolarmente diffusi nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Nel 2019 il consumo abituale eccedentario nella classe di età 18-24 anni era l’1,7%”, mentre “nel 2020 il consumo abituale eccedentario nella stessa classe di età è stato il 2,5%”, viene specificato in tal senso nella relazione. Tra i comportamenti a rischio, inoltre, c’è il “binge drinking” (o assunzione di numerose bevande alcoliche al di fuori dei pasti e in un breve arco di tempo), che rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata. Nel 2019, il fenomeno “riguardava il 16% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età” mentre “nel 2020 il fenomeno ha riguardato il 18,4% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età”.
Si tratta dunque di una tendenza in crescita, che non fa che aggiungersi a tutta una serie di altri problemi connessi alle restrizioni pandemiche. Quanto emerso dalla relazione, infatti, costituisce l’ennesima prova del fatto che due anni di misure anti Covid abbiano generato diverse difficoltà soprattutto nei giovani.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)