338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Due progetti per contrastare l'HIV

cufrad news alcologia alcol alcolismo due progetti per contrastare l'HIV

Due progetti per contrastare l’Hiv


Dieci nuove diagnosi d’infezione da Hiv al giorno, attribuibili soprattutto a rapporti sessuali non protetti; diagnosi sempre più tardive; aumento delle persone inconsapevoli di aver contratto il virus. L’Hiv continua a essere un grave problema di salute pubblica e la gestione delle persone che convivono con questa malattia richiede competenze altamente specializzate.


Per questo, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, la Simit presenta due nuovi progetti, sostenuti da AbbVie, per migliorare la qualità dell’assistenza e ottimizzare le risorse disponibili.


«Negli ultimi anni la cura dell’Hiv ha fatto progressi incredibili – sottolinea Massimo Andreoni, primario di Malattie infettive al Policlinico universitario Tor Vergata di Roma e presidente Simit - tanto che in Italia la mortalità è la più bassa al mondo. Nonostante questo, il numero dei nuovi casi non diminuisce, con circa 4 mila persone diagnosticate ogni anno. Ecco perché come società scientifica ci siamo proposti due progetti per ottimizzare l’assistenza ai pazienti, anche con un focus al femminile».


Il Patient's Journey (patrocinato da Nadir, Nps, Anlaids, Plus Onlus, Aimi, Sifo, ministero della Salute e Istituto superiore di sanità) è una vera e propria mappatura del percorso assistenziale vissuto dal paziente: si propone infatti di individuare le “tappe” a maggiore criticità per il raggiungimento degli obiettivi di qualità nell’assistenza in Hiv, identificare i parametri per l’ottimizzazione del processo di cura e delle risorse per garantire livelli di qualità nella gestione dell'infezione da HIV.


WIN, Women Infectivology Network, è il secondo progetto: una task force di 11 infettivologhe, coordinata da Antonella d’Arminio Monforte (della Clinica di Malattie infettive del Polo universitario San Paolo di Milano) e da Adriana Ammassari (dell’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma), per sviluppare attività di ricerca, educazionali, di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, ma anche per costruire insieme un network integrato di prevenzione e assistenza per la donna. «Il gruppo di lavoro nasce come costola del progetto europeo Women for Positive Action - spiega D’Arminio Monforte - proprio perché non solo esistono differenze di risposta ai trattamenti antiretrovirali tra uomini e donne ma anche perché persistono pregiudizi e informazioni scorrette, legate anche a una cattiva comunicazione tra medico e paziente: basta ricordare che, per esempio, le donne sieropositive incontrano ancora difficoltà nella scelta di anticoncezionali che spesso interferiscono con i farmaci antiretrovirali, tanto che si registra un maggior ricorso all’aborto volontario, oppure che quasi la metà delle donne in età fertile non vuole avere un figlio per paura di infettarlo quando il rischio di trasmissione oggi è inferiore all’1%».


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.healthdesk.it/medicina/due_progetti_per_contrastare_l_hiv/1385496403


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)