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Duecentomila morti all'anno per fumo, alcol e cattiva alimentazione

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Duecentomila morti all’anno per fumo, alcol e cattiva alimentazione

Sono molte le morti, anche premature, che ogni anno si verificano in Italia a causa di uno scorretto stile di vita. Ecco lo sconsolante quadro disegnato a Venezia in occasione del programma “Guadagnare Salute”
Al secondo appuntamento del programma “Guadagnare Salute” che si è tenuto ieri a Venezia sono stati presentati i dati sui decessi in Italia, ogni anno, a causa di uno scorretto stile di vita.

Se già le morti, spesso premature, superano le 100mila l’anno a causa della sedentarietà e del fumo, se si aggiungono altri fattori di rischio come l’alcol e la cattiva alimentazione il numero dei decessi sale a 150mila, andando infine a sfiorare i 200mila.
Lo sconfortante quadro tracciato dalla dottoressa Stefania Salmaso, direttore del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità, insieme a Daniela Galeone, dirigente del ministero della Salute e stato rilanciato ieri da SIC Federanziani, ponendo l’attenzione su come lo stile di vita possa spesso fare la differenza nella qualità e durata della vita stessa.

L’obiettivo principale della due giorni che si tiene il 21 e il 22 giugno 2012 a Venezia è sostenere le attività e gli interventi di promozione della salute. La manifestazione intende favorire il confronto e lo scambio di idee tra operatori della sanità pubblica, esponenti di amministrazioni e istituzioni pubbliche e della società civile. Ma anche tra imprese, politici, pianificatori regionali e locali.
La due giorni ha per titolo “Le sfide della promozione della salute: dalla sorveglianza agli interventi sul territorio” è promossa dal Ministero della Salute, dalla Regione Veneto, dall’Università Ca' Foscari e dall’Iss.
Questa, è un’occasione «per verificare se tutto il Paese si sta muovendo nella direzione giusta», ha commentato il ministro della Salute Renato Balduzzi, che partecipa alla tavola rotonda inaugurale.

Queste centinaia di migliaia di mori annuali potrebbero essere evitate, sostengono gli esperti, in particolare quelle «per cause modificabili», aggiunge Daniela Galeone la quale fa notare che uno stile di vita scorretto può condurre non solo a una morte evitabile e anche prematura ma, nel caso, può far vivere la vecchiaia in uno stato di cattiva salute. A tutto questo si somma una spesa sanitaria che va a mano a mano aumentando, cosa che grava sulle finanze del Servizio Sanitario Nazionale e, infine, anche sui cittadini.

I dati sono chiari: solo con il vizio del fumo di raggiungono gli 85mila decessi l’anno, ma la sedentarietà non è da meno e questa poco considerata abitudine causa le sola circa 27mila morti.
Promuovere stili di vita corretti diventa pertanto un obiettivo primario sì della sanità, ma dovrebbe diventare un obiettivo anche per i cittadini i quali, alla fine, sono quelli che ci rimettono in termini di salute e prospettive di vita.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)