E' polemica per spot pubblicitario con spumante in motorino
alcol dipendenza guida pubblicità giovani alcolismo
Contraria l'associazione familiari vittime, e' immorale
ANSA.IT 11 ottobre 2009
Due ragazzi su un motorino, senza casco, circondati dalle bollicine; guida lei ma non guarda avanti, è girata verso di lui, seduto dietro con le gambe e le braccia spalancate. Quelle bollicine sono di spumante, anche il motorino è una sagoma fatta di spumante. Si tratta di una delle immagini - affisse da fine settembre in tutta Italia sui cartelloni che costeggiano le strade e sulle fiancate degli autobus urbani, ma anche sui siti web - della campagna pubblicitaria della casa vinicola Gancia. Una campagna che ha fatto scoppiare polemiche perché l'immagine richiamerebbe alla mente il binomio alcol-guida.
La campagna è stata affidata alla Phoenix Adv, agenzia pubblicitaria torinese che per il rilancio del marchio ha adottato il claim 'Sganciamoci'. Significa -spiega una nota dell'azienda vinicola- "rompere le regole, non per imporre uno stile di vita, ma per proporre un modo di vivere, più leggero e disinvolto, un invito rivolto a chi, ogni tanto, ama fermarsi, sganciarsi anche solo per un attimo dalla routine, per inventarsi uno straordinario momento di vita reale". Ma questo tipo d'invito ha trovato voci discordi: "E' vergognoso, immorale - ha commentato Giuseppa Cassaniti Mastrojeni che, dopo la morte di sua figlia, travolta da un'auto davanti casa, è divenuta presidente dell'Associazione italiana familiari delle vittime della strada (Aifvs) - ma da chi ci si deve sganciare? Quest'immagine fa vergogna a chi l'ha pensata e a chi l'ha diffusa". Ha quindi annunciato: "Ci rivolgeremo all'autorità garante della Concorrenza e del Mercato ma anche al ministro della Giustizia perché è in contrasto con l'articolo 41 della nostra Costituzione, dove si afferma che l'iniziativa economica privata è libera, ma si stabilisce anche che essa non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana". In rapporto ai contenuti del codice dell'Istituto di autodisciplina pubblicitaria (l'autorità che regola la comunicazione commerciale italiana) l'immagine diffusa dalla casa vinicola -rilevano le associazioni a tutela degli utenti della strada- sarebbe in contrasto con l'articolo 22: "La comunicazione commerciale deve evitare di associare la guida di veicoli con l'uso di bevande alcoliche".
Piuttosto severa anche la posizione di Mario Morcellini, preside della facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università romana La Sapienza, dove insegna sociologia della comunicazione: "Il messaggio è doppiamente ambiguo nell'immagine e nello slogan - ha commentato - i giovani hanno un desiderio terrificante di valicare i limiti e gli adulti hanno il dovere di contenere e tutelare questo desiderio: le agenzie pubblicitarie non riflettono minimamente sull'impatto che una loro campagna può avere sui giovani e questo è un segno di decadenza della comunicazione".
Dalla Phoenix, l'agenzia pubblicitaria che ha realizzato la campagna, spiegano di aver valutato con cautela il rischio di associazione fra guida di un veicolo e bevande alcoliche: "Sul piano legale abbiamo verificato e siamo coperti - ha spiegato il presidente Corrado Mazzucchi - ovviamente si è ragionato a lungo anche sul rischio che si aprisse un'eventuale polemica. Credo che l'immagine sia evidentemente un'iperbole - ha proseguito - e suggerisca l'idea che qualunque oggetto si possa trasformare in bollicine". Diffusa nelle maggiori città italiane, la pubblicità si vedrà nelle strade fino a novembre: "Oltretutto - ha detto infine Mazzucchi - se si guarda con attenzione si scopre che lo scooter non è in movimento: ha il cavalletto abbassato". Un particolare che tra le bollicine tende a sfuggire