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E' scomparso l'Happy hour da Milano?

C'era una volta l'happy hour. Così commentano sconsolati la maggior parte dei milanesi e dei turisti che in visita presso il capoluogo lombardo si avvicinano al rito dell'aperitivo memori di ciò che si è sempre raccontato in quanto a servizio e materia prima. Una volta vi era tripudio nell'offerta, oggi, tolto qualche sconto, la miseria più totale. Colpa della crisi?
Forse si, se si pensa che la maggior parte degli aficionados della movida milanese del crepuscolo ricordano pantagruelici accompagnamenti ai cocktail ed ora l'unica cosa corposa che assimilano insieme al superalcolico è il prezzo. A rimanere scioccati, in buona parte, sono gli italiani ormai residenti all'estero, che tornando nella città natale, si tuffano nei suoi locali per respirare un po' di aria di casa. Ed i raffronti nascono spontanei. In particolare con l'approccio easy che è possibile riscontrare fuori dai confini nazionali e nei locali etnici.

Un breve esempio? Un bicchierino di gin o superalcolici simili accompagnati da un paio di olive o un sottaceto ed il conto sale oltre i dieci euro. Per lo stesso prezzo in un bar a conduzione etnica, per lo stesso prezzo è possibile consumare un paio di birre e del buon cibo. Questa catena della "delusione" , ascoltando le lamentele, viene abbattuta solo nei grandi nomi della nightlife dove il servizio, spesso e volentieri è ancora quello di una volta.

Spostandosi dalle grandi città, lo sottolineo per esperienza diretta, difficilmente ci si imbatte in tali problemi, a prezzi modici il locale non solo ti fa bere il cocktail di tua scelta, ma ti offre in accompagnamento ogni ben di Dio di ogni genere, a partire dal classico stuzzichino, arrivando in alcune occasioni alla pastasciutta, facendo ogni giorno registrare il tutto esaurito.

La crisi, è comprensibile, mette a dura prova gli esercizi commerciali di ogni genere. Ma fino a che punto si può dare la colpa alla stessa per il calo di fatturato? Meditate gente, meditate.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)