Eccessi, sesso, droga. I giovani fanno i bulli perché dormono poco
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di Maria Sorbi
Fanno la voce grossa con i compagni più timidi, vogliono tutto: telefonino, vestiti firmati, soldi. Guidano senza limiti, bevono senza limiti. E provano pasticche di ogni tipo, senza fermarsi a pensare. Eccoli i bulli di nuova generazione, quelli che parlano in gergo e si bucano ovunque di piercing. Sempre più aggressivi, sempre più giovani. Bulli sempre, non solo all'uscita di scuola. Di loro e dei loro innumerevoli problemi si parlerà domani al convegno «Il bullismo», voluto dal ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini e organizzato all'ospedale Fatebenefratelli, che da sempre si occupa dei disturbi degli adolescenti.
Verrà presentato uno studio secondo il quale meno i giovani dormono la notte, più aumenta il rischio che abusino di droga e alcol. O che guidino come pazzi in autostrada. O ancora che facciano sesso senza usare precauzioni. Insomma, i ragazzi che dormono troppo poco perdono il senso del pericolo, la capacità di scegliere. «Il sonno - spiega Claudio Mencacci, primario dell'unità operativa di psichiatria del Fatebenefratelli, profondo conoscitore delle patologie adolescenziali - è il più grande protettore del cervello. Se si altera questo meccanismo, aumentano i comportamenti a rischio e i disturbi». I giovani non dormono più di sette ore a notte e vanno a letto sempre più tardi: soprattutto durante il fine settimana tirano l'alba o fanno le ore piccole davanti ai videogiochi. «I ragazzi dormono meno - spiega Mencacci - anche perché fanno sempre più uso di sostanze stimolanti: dalla semplice Coca Cola al caffè, dalla nicotina agli stupefacenti». Si crea quindi un circolo vizioso che sfocia in violenza e in disturbi della personalità.
Altro fenomeno da analizzare: l'età dei bulli. Un episodio su due avviene nei corridoi e nelle aule delle elementari. La pratica più diffusa è l'aggressione verbale, ma ci sono anche tanti casi di attacchi fisici o di storie inventate e messe in giro per colpire il compagno più debole. Una violenza psicologica che spesso porta la vittima a gesti estremi. Aumenta il numero dei ragazzini, spesso sotto i dieci anni, che arrivano a tentare il suicidio, un dato preoccupante su cui psichiatri, psicologi e istituzioni stanno riflettendo. «Rispetto al 2007 - spiega Mencacci - il numero dei suicidi è aumentato di circa il 15 per cento. E quello che ci spaventa è che si registrino numerosi casi anche tra i bambini di 8 o 9 anni».
L'allarme bullismo scatta anche nel mondo delle ragazzine. Un tempo a scuola le bambine si limitavano ad escludere la compagna «diversa» da loro o a parlarle alle spalle. Ora arrivano alle mani, non sono estranee alle risse. «Le ragazzine - ci spiega lo psichiatra del Fatebenefratelli - hanno comportamenti sempre più simili a quelli dei maschi. Ragioneremo anche su questa parità, non certamente virtuosa, tra i due sessi». E poi si analizzeranno anche i dati relativi ai disturbi legati all'anoressia o alla bulimia (diffuse anche tra i giovanissimi), alla «scioltezza» nei comportamenti sessuali (sempre più precoce è «la prima volta»), ai casi delle adolescenti che hanno fatto sesso con i compagni di scuola in cambio delle schede telefoniche.