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Edilizia, un infortunio su tre provocato dall'alcol in cantiere

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Edilizia, un infortunio su tre provocato dall'alcol in cantiere
Un problema culturale, soprattutto. Il problema di chi ritiene che bere mezzo litro di vino a pranzo è un'abitudine sana, che non può avere

conseguenze sul lavoro. Ma non è così: un recente studio della Cisl, sulla base di dati dell'Asl di Bergamo, dimostra infatti che tra il 20 e

il 30% degli infortuni sui cantieri sono da ricondurre al gomito troppo alzato, spesso all'ora di pranzo. I numeri sono citati oggi (7

novembre) dal Corriere della Sera Lombardia.
Le cronache hanno raccontato più volte che non è solo un problema di pausa pranzo: in alcuni casi gruppi di muratori sono stati fermati sulle

strade di prima mattina con un tasso alcolico a volte oltre il limite. Colpa, a quanto pare, di caffè troppo corretti, o se vogliamo di

"grappe corrette al caffè".
Lo studio dell'Asl è stato redatto da Andrea Noventa, responsabilità di un'unità operativa del servizio di Prevenzione dell'azienda

sanitaria. I bevitori abituali in provincia di Bergamo (un milione e 50 mila abitanti) sarebbero in tutto 75 mila. Sono però 150 mila i

cosìddetti "bevitori forti", mentre 7500 sono i veri e propri alcolisti.
Una fetta di quel mondo di "bevitori abituali" entra ogni giorno nei cantieri della provincia di Bergamo e non solo. E le abitudini che

possono essere considerate "tradizionali", ovvero "normali", provocano invece infortuni. Si arriva poco lucidi sui ponteggi, si sottovaluta

il problema, e ci si ritrova feriti sul lavoro.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)