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Educare con l'esempio: una sera analcolica alla festa del paese

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Inserire nelle sagre paesane una giornata senza alcol": è una delle proposte controcorrente esposte dal dottor Pier Maria Pili del SERT di Portogruaro, per ricominciare a modificare la cultura esistente sul tema.
L'occasione è stata offerta dall'incontro del 24 novembre scorso su "Alcol e giovani: è meglio saperne di più", promosso dall'Amministrazione Comunale di Annone Veneto, Servizi Sociali, su proposta dell'ACAT Portogruarese. Vi erano invitati i medici di base, le forze dell'ordine, le parrocchie e i loro operatori, le scuole, i rappresentanti dei genitori, le associazioni che lavorano con i ragazzi, in particolare le società sportive, gli amministratori, insomma coloro che, per il ruolo ricoperto, possono influire sulle opinioni correnti e sul cambiamento dei comportamenti.
In primo luogo sono stati forniti alcuni dati statistici: al SERT esistono circa quattromila cartelle, corrispondenti ad altrettanti contatti con persone alle prese con questo problema, il che significa che nel territorio vi è coinvolta una persona su 24 e una famiglia su 8. Bisogna, poi, distinguere gli alcolisti dai bevitori problematici, che sono più del doppio dei primi e sono quelli che hanno avuto eventi-incidenti correlati all'alcol: la metà degli incidenti stradali e il 20 % degli infortuni sul lavoro sono alcol correlati. Prevenire l'alcolismo vuol dire anche prevenire questi eventi.
Il dato su cui si è posta l'attenzione è stato quello concernente i giovani, tra i quali è aumentato il numero dei bevitori, giunti ormai al 90%: lo scopo è lo sballo, soprattutto nel fine settimana, magari combinato con altre sostanze. Al Portogruarese spetta il record del consumo precoce di vino: secondo un'inchiesta svolta nelle scuole medie, il 25 % a undici anni lo ha già assaggiato. Le ricerche mostrano che prima si assaggia l'alcol, prima si avranno problemi e maggiore sarà la possibilità di passare all'assunzione di sostanze.
Quello del consumo è un comportamento che si impara, dove il comportamento dei giovani rispecchia quello degli adulti. La proposta (contenuta nella delibera della Giunta Regionale del Veneto del 28.02.2006: "Alcologia nel Veneto. Non solo cura, ma cultura") è di riprogettare azioni e operare scelte che modifichino la cultura esistente: ritardare e ridurre il consumo, imparare e insegnare i rischi, sfatare luoghi comuni e tradizioni sui benefici apportati dal vino (a dire il vero, benefici sostenuti dagli stessi medici).
Infine la proposta di impegno su quattro spazi liberi: no alcol sotto i 16 anni, durante la guida e al lavoro, e adozione del codice etico della Regione Veneto, contenuto nella delibera citata. Il codice etico chiede di dare un senso ad alcune manifestazioni in questo modo: non prevedere presenza di bevande alcoliche in eventi in cui si parla di salute (messaggio di coerenza!), non patrocinare iniziative finalizzate all'esclusivo consumo di alcol, proporre nelle sagre una giornata senza alcol, organizzare un evento all'anno intenzionalmente analcolico, con in primo piano l'iniziativa delle Amministrazioni.
Le quali devono mediare tra questo messaggio e le aspettative di un territorio, dove un terzo della superficie è coltivata a vigneto.
Amalia Ruzzene