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Effetti neurobiologici della metanfetamina: cambiamenti a lungo termine anche a basse dosi

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Effetti neurobiologici della metanfetamina: cambiamenti a lungo termine anche a basse dosi


Nonostante la dipendenza da metanfetamina sia un fenomeno in espansione, la ricerca in questo ambito è ancora molto scarsa. È fondamentale conoscere i tratti di vulnerabilità e resilienza che caratterizzano i consumatori della sostanza ed investigare i cambiamenti che avvengono nei mediatori neurobiologici nella transizione dal consumo alla dipendenza, a dosi anche basse si esposizione alla MA, ossia nelle prime fasi di avvicinamento alla sostanza.


Si ipotizza che le anomalie comportamentali correlate alla dipendenza da MA derivino da una neuroplasticità elicitata dalla sostanza stimolante all'interno dei neuroni dopaminergici che innervano il nucleo accumbens (NAC) e la corteccia prefrontale (PFC).


Gli autori di una recente ricerca hanno usato un approccio multidisciplinare in ratti da laboratorio, per esaminare le interazioni tra la somministrazione di dosi sub-tossiche di metanfetamina, la motivazione all'uso di MA e l'effetto della sostanza sulle monoamine mesocorticolimbiche.


Alcuni studi biochimici hanno mostrato nei ratti cambiamenti brevi (un giorno) e a lungo termine (21 giorni) nella dopamina extracellulare, nei trasportatori dopaminergici (DAT) e nei recettori durante l'astinenza dopo la somministrazione intravenosa di 2 mg/Kg di DA. Altri studi biochimici condotti su ratti selettivamente allevati per consumare basse o alte dosi di MA hanno fornito nuovi dati in supporto della teoria di un coinvolgimento delle anomalie nella dopamina mesocorticolimbica come correlato di vulnerabilità genetica nel consumo elevato della sostanza.


Tutti questi risultati estendono la letteratura esistente sulla neurotossicità della MA dimostrando che anche un'esposizione sub-cronica relativamente bassa della droga è sufficiente per produrre cambiamenti a lungo termine nella dopamina mesocorticolimbiaca e indurre effetti collegati al consumo di droga o anomalie idiopatiche che possono spiegare la vulnerabilità o resilienza alla dipendenza da metanfetamina


Lominac K.D., McKenna C.L., Schwartz L.M., Mesocorticolimbic monoamine correlates of methamphetamine sensitization and motivation. Fronties in System Neuroscience. May 2014


http://www.droganews.it/news/2309/Effetti_neurobiologici_della_metanfetamina%3A_cambia.html


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)