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Effetto alcol: sono triplicati gli stupri tra i ragazzini

Effetto alcol: sono triplicati gli stupri tra i ragazzini

La Mangiagalli: bevono troppo e perdono il controllo
MILANO- Giovani donne tra i 15 e 20 anni, fermatevi un attimo: questo articolo riguarda voi. Non per mettervi sotto accusa,

né per fare il menagramo. «È importante, però, che tutte sappiano», dice Alessandra Kustermann, fondatrice nel 1996 del

Soccorso Violenza Sessuale (Svs) della Mangiagalli. La notizia è che negli ultimi dieci anni a Milano sono triplicati gli

stupri legati all'abuso di alcol tra le vittime. «Le giovanissime spesso bevono troppo. Così possono perdere il controllo -

spiega la ginecologa -. E rischiano di finire loro malgrado nei guai».
L'alcol. Poi la violenza sessuale. In notti da incubo. Nelle cronache di mezza estate i casi si susseguono uno dopo l'altro:

«Fatta ubriacare e violentata» (Milano, 5 agosto); «C'è un impasto di alcol e di lingue, nella violenza sessuale avvenuta a

pochi passi da via Camerelle, nel cuore ultra-chic di Capri» (9 agosto); «Avevamo bevuto un po' tutti, eravamo su di giri»

(presunto stupro nei bagni della discoteca Maison a Castel Sant'Angelo, 11 agosto). Un fenomeno - quello di una bevuta di

troppo cui segue la maledetta aggressione - che i dati dell'Svs della Mangiagalli fotografano con forza: degli stupri

avvenuti dal 1° gennaio al 17 agosto di quest'anno, uno su quattro sconta l'effetto ubriacatura (25%). Numeri in netta

crescita. Tra il 1997 e il 1999 la percentuale era dell'8%. «Il 70% delle volte l'ubriaca è la donna: non mancano, poi, le

giovanissime che hanno fatto uso di marijuana - sottolinea Kustermann -. L'età media delle vittime è tra i 15 e i 20 anni».
Italiane o immigrate, non fa differenza. Pub, locali notturni, casa di amici, giardini pubblici: in compagnia sorseggiare un

cocktail o una birra è ormai un'abitudine. «E il rischio di perdere la lucidità è sottovalutato», insiste la ginecologa, tra

le prime in Italia a creare un centro con supporto medico, psicologico e sociale a favore di donne e bambini che hanno subito

violenza sessuale e domestica.
Nei primi otto mesi e mezzo del 2010 le violenze sessuali con vittime al di sopra dei 14 anni sono state 183. Per 42 le

cartelle cliniche della Mangiagalli segnalano l'abuso di alcol tra le giovanissime (nel 5% dei casi anche l'uso di droghe

occasionali come la cannabis o la cocaina). «Quando sono tra amici le ragazze spesso si sentono protette - ribadisce

Kustermann -. Fidarsi troppo, però, può diventare pericoloso. È sempre meglio, per esempio, farsi accompagnare a casa in auto

da più di un amico».
Un allarme eccessivo? «Purtroppo l'alcol è socialmente accettato e non se ne vedono i pericoli - assicura la Kustermann -. Ma

le giovanissime devono essere avvisate dei rischi che corrono». Ma non finisce qui. Scriveva Isabella Bossi Fedrigotti sul

Corriere di qualche giorno fa: «Il fatto che basti una bevuta, sia pure abbondante, per far saltare completamente i freni

inibitori, non induce, forse, a pensare che questi freni non siano mai stati installati veramente?». Allarga le braccia la

Kustermann: «Alla base di tutto c'è una questione (irrisolta) di educazione. Quella che deve portare i maschi, sempre e

comunque, a rispettare le donne». Anche se c'è di mezzo un bicchiere di troppo.
Simona Ravizza