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Egitto: in aumento il prezzo di alcol, sigarette e benzina

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Egitto. Aumento alcol, sigarette e benzina al 78%. Le misure per uscire dalla crisi


Nella notte tra venerdì e sabato, con un decreto ministeriale, gli egiziani si sono visti aumentare il prezzo di vari tipi di carburante tra il 40% e il 78%. Secondo i dati dell’agenzia Mena il prezzo della benzina è passato da 1,85 a 2,6 lire egiziane al litro (da 0,19 a 0,27 euro) e quello del diesel da 1,1 a 1,8 al litro, con un picco del gas da autotrazione del 175%, il carburante usato maggiormente dai tassisti. La categoria ha subito reagito con blocchi stradali al Cairo, a Suez e a Damietta, mentre i media di Stato hanno riferito tafferugli nelle stazioni di servizio.

La manovra, a lungo vista come un passo necessario verso la ripresa economica, sembra cogliere di sorpresa il pubblico, nonostante le ripetute dichiarazioni di al-Sisi alludenti all’austerità.
Ma gli aumenti hanno riguardato anche l’energia: le sovvenzioni per l’elettricità verranno decurtate del 67% in cinque anni, i trasporti pubblici cresceranno tra il 2,3% e il 7%, per le crociere, che utilizzano gasolio, e per una delle tre compagnie di telecomunicazioni scatterà un aumento del 10% in questa settimana. Tutto questo con ripercussioni sulla produzione interna, dal momento che l’agricoltura consuma una importante fetta del diesel, senza contare i trasporti pubblici e le attività private.


L’Egitto sta affrontando un difficile periodo congiunturale, visto il calo del turismo e gli scarsi investimenti stranieri; del resto la riduzione drastica delle sovvenzioni al carburante era stata da tempo annunciata anche dai governi precedenti, che tuttavia si sono ben guardati da provvedimenti così impopolari. Il governo si è dichiarato “in guerra” contro la crisi economica e, attraverso il premier Ibrahim Mahlab, ha dichiarato che questa mossa, necessaria a mantenere il rapporto deficit/PIL entro il 10%, porterà ad una maggiore equità sociale, avendo in programma un risanamento dei settori dell’Istruzione e della Sanità.

I tagli, tuttavia, sono stati estesi ieri anche agli alcolici e alle sigarette, introducendo su queste ultime un’imposta del 50% e una variabile su quelle di importazione. Una tassa, anche questa, già presente nella lista nera delle impopolari proposte del precedente governo di Morsi, ma mai applicata.




(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.notiziegeopolitiche.net/?p=42351


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)