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EMCDDA: viaggiare in Europa alla ricerca di droghe, nuovo report

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Viaggiare in Europa alla ricerca di droghe, nuovo report dell’EMCDDA

L’uso di droghe in paesi stranieri è potenzialmente associato a maggiori rischi perché, ad esempio, i turisti non conoscono le strutture sanitarie alle quali rivolgersi in caso di necessità o si espongono al rischio di incidenti e comportamenti sessuali non protetti. L’Osservatorio europeo sulle droghe e sulle tossicodipendenze si è proposto di analizzare il fenomeno dei cittadini europei che viaggiano in Europa e usano droghe in una rassegna dal titolo ‘Travel and drug use in Europe: a short review’. Scopo dell’indagine è quello di riuscire a fare un profilo di chi viaggia e fa uso di droghe, individuare le principali destinazioni, le prevalenze di consumo, i rischi e il potenziale per gli interventi di prevenzione. I dati utilizzati nella pubblicazione sono stati raccolti attraverso fonti online (PubMed, Scopus) e i principali motori di ricerca Internet. Sei punti focali nazionali Reitox hanno fornito informazioni relative al fenomeno nel loro paese e all’uso di droghe tra i propri cittadini durante i viaggi. Viaggiatori sono tutti coloro che si spostano per un fine settimana ma anche per periodi più lungi, per partecipare ad un festival musicale o per fare un vero e proprio viaggio con zaino in spalla. Alcuni gruppi di viaggiatori scelgono destinazioni dove le droghe sono più disponibili rispetto al paese d’origine (Amsterdam, Praga), o mete famose per i festival musicali (Vienna, Zurigo), i club e le feste (Ibiza). Chi frequenta i festival musicali e gli eventi dance ha un’alta probabilità di mescolare l’uso di alcol e droghe. Inoltre uno su dieci dei giovani viaggiatori intervistati ha utilizzato droghe durante le vacanze all’estero; di questi l’87% cannabis, il 32% ecstasy, il 18% cocaina, il 6% Ketamina e amfetamine e il 4% GHB. Infine, i punti focali segnalano che i consumatori problematici possono scegliere destinazioni dove sono offerti trattamenti terapeutici non disponibili nel proprio paese d’origine, o per prendere le distanze dalle persone che frequentano e usano droga.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)