Emergenza alcol: per affrontarla rete e gruppo di lavoro socio -sanitario
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La Regione deve costruire un Gruppo di lavoro sanitario-sociale ed una Rete alcologica fra ospedale e territorio per la prevenzione, cura e riabilitazione al fine di affrontare l'emergenza alcol in Liguria, in rapporto con le associazioni interessate. Con un'interpellanza Luigi Cola (Partito democratico) l'ha chiesto oggi alla Giunta, considerato che, secondo recenti dati forniti dal ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali, la Liguria nel 2005 è risultata al secondo posto per il consumo pro capite quotidiano.
Il consigliere del centrosinistra ha ricordato che il numero di ricoveri ospedalieri nella regione direttamente attribuibili all'assunzione di alcol è in costante crescita e si attesta a livelli estremamente alti: ogni centomila abitanti si registrano 11 casi di ricovero per le persone sotto i 14 anni, 292 fra 15 e 35 anni, 763 fra 36 e 55 anni.
Cola ha rammentato che sta crescendo il numero di giovani che ne fanno uso, in modo particolare nella fascia di età dai 12 ai 17 anni (+ 110% nel quinquennio 2001-2005), che l'assunzione quotidiana di alcol produce in Liguria circa 1.500 decessi all'anno, che si stima che il 20% dei ricoveri nelle strutture ospedaliere sia da mettere in relazione al grave problema. Secondo l'esponente della maggioranza il fenomeno, per il numero di persone coinvolte, circa 40mila alcolisti problematici, sta assumendo il carattere di un'emergenza sociale.
«La diffusione del consumo di alcolici - ha sottolineato Cola - produce non soltanto stati patologici gravi ma anche conseguenze pesanti per quanto riguarda la sicurezza stradale: troppi incidenti sono dovuti all'assunzione di alcol da parte dei conducenti. Un fenomeno di così vasta portata richiede un approccio multidisciplinare integrato, in grado di affrontare tutti gli aspetti che presenta una persona affetta da alcolismo, da quello più strettamente medico-terapeutico a quelli psicologico-relazionali, in modo da costruire uno specifico percorso completo per la guarigione e il recupero. Occorre creare una rete ad hoc che veda pienamente coinvolti unità operative ospedaliere, servizi territoriali, medici di medicina generale, associazioni di autotutela e promozione della salute».
«Nello stralcio del piano socio-sanitario relativo alla rete di cura e assistenza - ha spiegato il rappresentante della maggioranza - approvato in Consiglio regionale il 28 febbraio 2008, è stato indicato l'obiettivo di accrescere la capacità operativa della struttura di Alcologia e patologie correlate dell'Ospedale San Martino, attraverso la messa a disposizione di due posti letto di day hospital, nell'ambito della più complessiva riorganizzazione del day hospital di area medica. E a livello territoriale è operante in ciascuna asl il servizio territoriale per le dipendenze Sert dove si è registrato un forte aumento della domanda sui problemi alcool correlati».
Ha risposto l'assessore alla Salute, Claudio Montaldo: «Come ha messo in evidenza il primo Rapporto sullo stato di salute dei liguri, presentato ieri a Genova, il problema dell'alcol è uno tra i più emergenti, in particolare per i giovani. In primo luogo all'Ospedale San Martino si sta procedendo allo spostamento della struttura per avere una disponibilità di posti idonea. Ed è indispensabile dare vita a una rete che consenta di presidiare con un maggior impegno sulle patologie correlate. Torneremo presto a discuterne in Consiglio regionale nell'ambito del Piano sanitario per migliorare la nostra incisività sul problema».
Luigi Cola si è detto soddisfatto della replica dell'assessore Montaldo, e ha poi affermato: «Inviterei l'assessore Montaldo a sollecitare di più il direttore generale del "San Martino" per la divisione che s'interessa ai problemi dell'alcol».