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Enrico Baraldi: "Il vino non ha effetti benefici sulla salute scientificamente provati"

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Enrico Baraldi: «Il vino non ha effetti benefici sulla salute scientificamente provati»


Serata di riflessione ed autocritica sul proprio stile di vita (e sui "consumi mediatici") lunedì 24 settembre 2012 a Levico in sala consiliare per l'ultimo appuntamento di Idee d'Autore con Enrico Baraldi ed Alessandro Sbarbada.


«Vino e bufale» ha raccontato del rapporto "magico" degli italiani con il vino, tanto da far loro "bere" tante sciocchezze nei programmi televisivi ed in altri contesti mediatici.


Il titolo a questo articolo viene da una frase di Baraldi, medico con specializzazione in psichiatria. Che durante la serata ha smentito tanti studi considerati "mitologici" come quello sul resveratrolo ed ha "smascherato" alcuni comportamenti incoerenti ad esempio del famoso oncologo Umberto Veronesi. Sbarbada non beve, Baraldi dice che il suo consumo sarà di 5 litri l'anno (la media per ogni italiano è di 39 litri, negli anni '60 era di 120).


Baraldi insiste sul fatto che «ce la siamo cercati spesso la querela, ma nessuno ha mai smentito le nostre affermazioni». Il vino è cancerogeno soprattutto per le donne, «uno studio Jama effettuato su un campione di 100mila donne ha dimostrato che per chi beve tra 3 e 6 bicchieri di vino a settimana c'è una possibilità che si incrementi fino al 15% l'incidenza del cancro al seno». Si può avere dimostrazione andando su google e facendo ricerche in lingua straniera, inserendo ad esempio le parole "alcohol breast cancer risk".


E l'invito più assoluto va alle donne in gravidanza, ne va della salute del nascituro per la sindrome alcolica-fetale. «Nella letteratura scientifica ci sono delle evidenze in tutte le lingue - spiega Baraldi - tranne che in italiano». Su vino, birre ed altri alcolici made in Italy infatti non c'è il simbolo del divieto di bere per le donne in attesa.


La coscienza sociale è difficile da smuovere. Baraldi e Sbarbada dicono cose scomodissime, ma l'evidenza sta dalla loro parte. Sbarbada ha raccolto 10 anni di rassegna stampa sul tema ed ha mostrato molte "bestialità" scritte sui giornali o passate attraverso la tv. E ricorda che ogni anno in Italia ci sono «30mila morti da effetti dovuti alle sostanze alcoliche». C'è un 30% di astemi nella popolazione italiana, in Francia ci sono degli sforzi per ridurre il consumo. Ma ciò che ci "frega" è la tradizione culturale. Della quale ne è simbolo una foto di bambini della scuola materna di Asti che sono stati in cantina a produrre la loro prima bottiglietta di vino.


«Ed il corredo enzimatico per digerire l'alcol etilico - aggiunge Baraldi - non è completato prima dei 16 anni di età».


Gli autori, che hanno pubblicato i loro libri per la collana "Eretica" di Nuovi Equilibri, hanno avuto una certa difficoltà a far passare il loro messaggio sui circuiti informativi di maggior seguito. Ma il loro lavoro ha riscosso comunque un bel successo di pubblico, con 10mila copie vendute. Sbarbada ha avuto un'esperienza lunga 23 anni come volontario all'interno di un club di alcolisti in trattamento. «In Trentino ci sono servizi eccellenti in materia di alcologia - conclude - ad esempio non si utilizza un farmaco come l'alcover, che ha un po' la funzione che ha il metadone per l'eroina».


Durante la serata moderata da Gabriele Biancardi i due autori non hanno avuto pesanti e feroci critiche, come altrove. Il loro messaggio rimarrà di sicuro in mente e verrà richiamato quando ci troviamo di fronte ad un bicchiere di birra, vino o altro. Sbarbada però insiste: «non credete ciecamente a ciò che diciamo, andate ad informarvi anche online per capire ciò che stiamo dicendo». In chiusura Massimiliano Osler, presidente dell'Associazione Mondo Giovani, ha espresso la volontà di riproporre Idee d'Autore anche nel 2013. Intanto a ottobre l'associazione organizzerà un appuntamento conclusivo del percorso con gli "highlights" dei due mesi di Idee d'Autore.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)