Epatite C: la Federazione Ipasvi firma l’appello per la produzione di farmaci a basso costo
Epatite C: la Federazione Ipasvi firma l’appello per la produzione di farmaci a basso costo
L’interesse prioritario non può essere quello economico, ma è quello della salute dei cittadini. È questa la motivazione con cui la Federazione dei collegi degli infermieri (Ipasvi) aderisce alla petizione per la produzione di farmaci a basso costo per l’epatite C.
«Se il diritto alla salute - si legge in una nota - e quindi a cure eque ed efficaci è costituzionalmente garantito ed è ribadito anche nei recentissimi Livelli essenziali di assistenza, non ha alcun senso assistere per la cura dell’epatite C a una limitazione legata esclusivamente a questioni economiche sull’accesso ai farmaci a base di Sofosbuvir, efficaci perché agiscono contro il virus, producendo in un’altissima percentuale di casi la guarigione virologica».
Anche Ipasvi firma quindi la petizione di Salute Internazionale per consentire la produzione di un generico a più basso costo del farmaco, rendendolo accessibile a tutti.
«L’assistenza alla persona che soffre è ovvia – sottolinea Barbara Mangiacavalli, presidente Ipasvi - è il presupposto naturale del “prendersi cura” che rappresenta la mission della professione infermieristica, ma assistere a una sofferenza evitabile della persona senza poter agire per evitarla pure avendone gli strumenti necessari a farlo è qualcosa che travalica il concetto di cure uguali per tutti, di universalità ed equità dell’assistenza e configura, oltre che un danno all’etica della professione, una vera e propria omissione di soccorso».
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)