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Epatite cronica e trapianto di fegato

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Esperti nazionali ed internazionali a confronto in un convegno promosso dall'Azienda Ospedaliera di Terni in collaborazione con l'Asl 4

Esperti, non solo italiani, tra i più qualificati a livello nazionale ed internazionale sulle malattie del fegato, prenderanno parte sabato 17 ottobre al convegno regionale dal titolo "Dall'epatite cronica al trapianto di fegato".
L'evento, che si svolgerà presso la sala conferenze dell'Azienda Ospedaliera di Terni, è organizzato dalla struttura complessa di Epatologia e Gastroenterologia del "Santa Maria" diretta dal dr. Mariano Quartini, delegato regionale per l'Umbria dell'Associazione Italiana Studio Fegato (AISF), in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), con l' Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Digestivi (AIGO) e con il patrocinio dell'Asl 4 di Terni.
I lavori saranno aperti dal sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, dall'assessore regionale alla sanità Maurizio Rosi, dal direttore generale dell'Azienda Ospedaliera di Terni Gianni Giovannini e dal direttore generale dell'Asl 4 di Terni Vincenzo Panella.
Un aspetto particolare sarà il ricordo dell'umbro Menghini che per primo descrisse la biopsia epatica.
Gli argomenti trattati sono tra quelli più attuali ed emergenti dal punto di vista della prevenzione, della diagnosi e della terapia.
Le patologie epatiche colpiscono il 6% della popolazione e rappresentano la settima causa di morte in Italia. Nel Paese ogni anno muoiono 10.000 persone per cirrosi epatica e 11.000 per tumori del fegato.
L'ampia e recente diffusione di particolari stili di vita soprattutto tra le nuove generazioni (uso di stupefacenti, alcool, tatuaggi, scarsa protezione nei rapporti sessuali, diete ipercaloriche, sedentarietà) cosi come le nuove ondate di flussi migratori stanno modificando il profilo epidemiologico attuale e con una necessaria rinnovata attenzione da parte dei medici di base e specialisti.
I virus dell'epatite B e C sono tra le cause più importanti di danno epatico con una stima di circa un milione di persone con infezione da virus B e circa un milione e mezzo di soggetti con infezione da virus C.
La steatoepatite non alcolica (NASH) costituisce la forma più grave di steatosi epatica non alcolica associata a stili di vita inadeguati, sovrappeso e obesità, talora associata alla sindrome metabolica.
La complicanza più temibile nell'ambito di una patologia epatica cronica è l'insorgenza dell'epatocarcinoma che si sviluppa essenzialmente nei pazienti con quadri di cirrosi epatica.
Si prevede peraltro che l'incidenza di questa patologia potrebbe aumentare del 200 per cento nel 2015.
Un trattamento farmacologico "target" specifico recentemente introdotto, per la prima volta dimostratosi efficace, costituisce un'altra opportunità oltre l'opzione chirurgica e ai trattamenti loco regionali e il trapianto.
In alcuni casi selezionati però l'unica soluzione rimane il trapianto di fegato. L'Italia è tra i primi paesi in Europa per numero di trapianti eseguiti e il secondo per donazioni anche se sarebbe necessario un numero di almeno tre volte superiore. Ogni anno, infatti, muoiono 1700-2000 persone in attesa di un organo. Di trapianti se ne effettuano più di 1000 l'anno con un tasso di sopravvivenza tra i più alti del mondo.