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Epilessia: attenzione ai fattori di rischio

Epilessia: attenzione ai fattori di rischio

Epilessia: la cura spesso non è seguita dai malati

Quasi la metà dei pazienti che soffrono di questa malattia non prendono la loro pillola quotidiana, poi dicono al medico di assumerla regolarmente

Quasi la metà dei pazienti che soffrono di epilessia, non prendono la loro pillola quotidiana, poi dicono al medico di assumerla regolarmente: l’ha evidenziato uno studio norvegese pubblicato su Epilepsia dai neurologi del St Olavs University Hospital di Trondheim diretti da Christian Samsonsen che ha smascherato i «bugiardi» controllando le concentrazioni di farmaco nel sangue di 282 pazienti finiti in ospedale a causa di un attacco epilettico.
Una concentrazione di farmaco nel sangue più bassa rispetto ai valori rilevati nelle visite di controllo era considerata indice di non aderenza alla terapia: con risultati compresi fra il 50 e il 75% la non aderenza era giudicata probabile, al di sotto del 50% certa. Quest’ultima situazione ha riguardato quasi un quarto dei casi (24%), mentre la non aderenza probabile riguardava il 15%. In generale era meno aderente chi soffriva di crisi generalizzate rispetto a chi aveva crisi focali, probabilmente per la diversa pesantezza della terapia, più sopportabile in queste ultime.


Rischio alla guida
Si trattava soprattutto di pazienti al di sotto di 30 anni (27%) piuttosto che di persone più in là negli anni (10%) e ciò apre un altro capitolo di riflessione perché i giovani adulti sono anche quelli che si mettono più spesso al volante. Al 68° congresso dell’American Epilepsy Society recentemente svoltosi a Seattle una ricerca presentata dai ricercatori della Hofstra North Shore–LIJ School of Medicine di New York diretti da Puja Naik ha evidenziato che nell’epilessia il rischio di incidenti della strada va dallo 0.86 al 7,01%. È un valore tutto sommato basso, 156 volte più basso di quello degli incidenti per alcolismo e 26 volte più basso di quello dovuto a diabete o a cardiopatie. Ma se il 27% dei guidatori giovani non assume la corretta terapia, a poco valgono le nuove disposizioni di legge che hanno portato il rinnovo della patente da ogni 2 anni dopo 10 senza crisi nè terapia a 1 anno dopo 5 senza crisi, introducendo per la prima volta il concetto di guarigione dopo 5 anni per le patenti A-B e dopo 10 anni senza farmaci per le patenti C, D, E.

Mentono sapendo di mentire
Di fatto nello studio norvegese, a prescindere dall’età e dal tipo di epilessia, quando veniva chiesto ai pazienti se il farmaco era stato regolarmente assunto, il 44% mentiva, ma forse questi pazienti in un certo senso mentono anche a sé stessi: questo comportamento deriva dal cosiddetto stigma di malattia, cioè dalla vergogna che da sempre accompagna l’essere affetti da epilessia. Anche lo stesso rituale controllo del dosaggio ematico del farmaco cui devono sottoporsi può costituire un’occasione di vergogna: quando il trattamento ha ormai restituito un’esistenza pressoché normale consentendo di far finta (anche con sé stessi) di non essere più malati, questo esame può rappresentare una sorta di appuntamento con la verità e non è raro che i pazienti nascondano il vero motivo per cui ogni tanto devono fare l’esame del sangue (parlano di problemi di fegato, colesterolo, eccetera). Anche i ritardi con cui qualcuno effettua questi ciclici controlli può nascondere la vergogna di ammettere con sé stessi che in realtà si è ancora malati, quando invece l’efficacia della terapia e la scomparsa delle crisi danno la sensazione di una vita normale. Se a ciò si aggiunge il problema degli effetti collaterali (sedazione, amnesia, ecc.) e delle restrizioni di vita (alcol, guida, gravidanza, ecc) che spesso questi farmaci inducono, il passo verso l’autoriduzione o addirittura l’abbandono della terapia è breve.

Come diceva il noto epilettologo americano William Lennox, «Più che per la malattia, chi ha l’epilessia soffre per tutto ciò che essa comporta, soprattutto a livello sociale». Ma arrivare a questo passo può diventare la scorciatoia per una ricaduta anche in una condizione di malattia sotto controllo.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/15_febbraio_25/epilessia-cura-spesso-non-seguita-malati-3d58cdee-bcf1-11e4-ad0c-cca964a9a2a1.shtml

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)