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Estrarre THC e CBD dai lieviti?

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Estrarre THC e CBD dai lieviti: scoperta ridurrebbe tempi e costi cannabinoidi


Sarà presentato dettagliatamente il prossimo 19 agosto presso la Science Gallery di Dublino in occasione del primo incontro dedicato alla biologia sintetica l’ultimo studio della Hyasynth Bio, l’azienda biotecnologica irlandese che ha appena messo a punto un esperimento per produrre THC e CBD – le principali essenze mediche estratte dalla marijuana – partendo dai lieviti.


Il gene responsabile della produzione di THC nella cannabis era già stato riconosciuto e isolato dalla pianta nel 2009, e da diverso tempo è possibile dosare in laboratorio il contenuto dei cannabinoidi attraverso il controllo dei cicli naturali della pianta, gli incroci e le selezioni genetiche, praticate soprattutto per il settore medico e farmacologico.


I ricercatori della Hyasynth Bio hanno provato a trasferire questo gene in colonie ben selezionate di lieviti, i funghi coltivati in laboratorio che utilizziamo comunemente nel pane, nella pizza, nei dolci e che sono presenti in alcune bevande.

 

I lieviti, infatti, conosciuti e manipolati dall’uomo da migliaia di anni, non hanno bisogno di luce, e se collocati ad una temperatura ideale e alimentati solo con acqua, zucchero e sostanze nutritive, possono essere pronti in soli cinque giorni. Questo permetterebbe una riduzione notevole dei tempi e dei costi, rispetto alla produzione di THC e CBD estratti dalla consueta coltivazione di normali semi di cannabis femminizzati, ad esempio. Il settore medico potrebbe essere particolarmente interessato alla scoperta dell’azienda irlandese, anche se attualmente il problema principale a cui si dovrebbe far fronte è l’impossibilità in Europa di produrre THC con qualsiasi mezzo, poiché illegale.            


In Italia l’uso terapeutico della cannabis è consentito e la Sicilia è tra le Regioni che hanno regolamentato la distribuzione dei farmaci cannabinoidi a carico del Servizio Sanitario Regionale. I costi per accedere alle terapie sono tuttavia ancora elevati. Le nuove tecnologie e la ricerca sempre impegnata su questo fronte, assieme ad una legge più concentrata nel garantire il diritto alla cura, permetterebbero a tutti i pazienti di avvicinarsi alla cannabis terapeutica per curare malattie come la SLA, la sclerosi multipla, il glaucoma, l’epilessia…


Un disegno di legge recentemente presentato alla Camera propone di consentire la coltivazione e la produzione della cannabis terapeutica sul territorio italiano, da parte di persone giuridiche private o di aziende appositamente autorizzate. A questo proposito, la nostra Regione – che è già sede di importanti società specializzate nella gestione della filiera completa per la coltivazione, trasformazione e commercializzazione della Cannabis Sativa – si presterebbe particolarmente anche alla coltivazione di piantagioni destinate alla sperimentazione scientifica e all’industria farmacologica, grazie alle sue condizioni climatiche particolarmente favorevoli.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.sostanze.info/articolo/estrarre-thc-cbd-dai-lieviti-scoperta-ridurrebbe-tempi-costi-cannabinoidi


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)