Etilometri, al via i blitz per la movida sicura
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di EMILIO ORLANDO e CHIARA RIGHETTI
Un conto sono le "tabelline" che indicano il tasso alcolico consentito. Appese da mesi su porte e bacheche dei pub, ormai
così abituali che nessuno quasi le vede più. Un altro i "precursori": termine tecnico per indicare le macchinette che da
ieri, per legge, devono consentire a chi esce da un locale di verificare da solo se può guidare fino a casa o ha bevuto
troppo. In teoria, a Roma sono circa 1.500 i locali interessati. Il nuovo obbligo riguarda infatti i luoghi aperti al
pubblico che somministrano bevande alcoliche e restano aperti oltre la mezzanotte. Quindi non solo bar, pub e ristoranti:
anche circoli, chioschi, sagre e agriturismi. Una prima indagine dimostra però che l'adesione finora è stata a macchia di
leopardo. E di fatto, anche nel "triangolo della movida", i kit sono quasi introvabili: "Noi li abbiamo ordinati da un mese -
spiegano in un locale nei pressi di piazza Navona - Ma tutte le farmacie a cui ci siamo rivolti ne erano sprovviste".
Diversi, invece, i pub che già da qualche mese si sono dotati di etilometri elettronici. Sono a pagamento, quindi non
adeguati alla nuova normativa, ma attirano lo stesso - se non altro per curiosità - l'attenzione dei "bevitori". "Io lo uso
spesso - spiega un ragazzo fuori da un pub - ma non credo sia la soluzione. Chi beve e guida continuerà a farlo, e certo non
ha interesse a conoscere il suo livello di ubriachezza". Secondo il nuovo codice della strada, è di 0,5 il tasso alcolico
consentito (che scende a zero per alcune categorie). La quantità di alcolici che può assumere chi si mette al volante varia
però a seconda che lo stomaco sia pieno o vuoto e in funzione del peso corporeo. Quanto alle tabelle (ovviamente indicative),
la Fipe - Confcommercio ne ha predisposte di nuove, più facili da consultare e corredate di traduzione in inglese per i
turisti. Ma il giudizio degli esercenti sulla novità è controverso: "I clienti saranno indotti ad un consumo di alcol più
equilibrato e consapevole", spiega Nazzareno Sacchi, presidente Fipe, che però segnala due criticità del provvedimento. La
prima è la mancanza di "una certificazione dell'avvenuto autocontrollo, che invece sarebbe piaciuta ai clienti". La seconda
sono "i costi per gli esercenti, spesso chiamati a intervenire nella soluzione di problematiche sociali e di pubblica
sicurezza. Compito che invece spetta a tutti: all'amministrazione, a chi fa i controlli e poi, certo, alle imprese".
Intanto, nella notte tra venerdì e sabato, nuova ondata di controlli sul grande raccordo anulare. Tra mezzanotte e le sei,
nel tratto tra Boccea e Trionfale, la polizia ha fermato 450 persone e 328 veicoli: 19 le multe per guida in stato di
ebbrezza, tre invece a conducenti sotto l'effetto di droghe. Sono state 22 le patenti ritirate per irregolarità, 11 i veicoli
sottoposti a fermo amministrativo, quattro quelli sequestrati. All'alba, i punti decurtati dalle patenti erano in tutto 261.